Notre-Dame Francese. Troppo e solo inglese sui cartelli a Notre Dame, ai puristi della lingua francese non va bene. L’associazione per la difesa della lingua Francese ha deciso di citare in giudizio la cattedrale di Notre-Dame, colpevole di aver esposto i cartelli informativi solo in inglese. L’associazione che ha deciso di agire contro l’organizzazione che ha deciso di privilegiare la lingua anglosassone già in passato aveva portato avanti una battaglia per la difesa della lingua francese. E questa volta torna ad agire forse con una sicurezza in più, visto che tempo fa ha già portato a casa una vittoria su una vicenda molto simile, con la Tour Eiffel. Il simbolo di Parigi, dopo un intervento dell’associazione per la difesa della lingua francese, ora espone i cartelli con indicazioni anche in spagnolo accanto al francese e all’inglese. Alla base della sua argomentazione c’è una legge risalente al 1994, ma spesso ignorata, che stabilisce l’obbligo per tutti gli edifici pubblici di tradurre la segnaletica e le informazioni in almeno due lingue straniere. La legge è la numero 94-665 del 4 agosto 1994 ed è più conosciuta come Legge Toubon. Il nome dato al decreto in riferimento a Jacques Toubon, allora ministro francese della cultura, quando c’era il governo Balladur. E’ una legge che rende obbligatorio l’uso della lingua francese nelle pubblicazioni governative, nelle pubblicità, nei luoghi di lavoro, nei contratti e nelle contrattazioni commerciali, nelle scuole finanziate dallo stato e in altre situazioni. La legge non si applica invece alle comunicazioni private e non commerciali. La legge in questione è stata ideata per tre obiettivi principali: l’arricchimento della lingua, l’obbligo all’uso della lingua francese ove richiesto e la difesa del francese quale lingua della Repubblica, come sancito all’articolo 2 della Costituzione (naturalmente Francese), del 1958.
L’associazione per la difesa della lingua francese cita Notre-Dame, troppi cartelli solo in inglese
Tornando alla questione di Notre-Dame, l’associazione per la difesa della lingua nazionale, ha presentato proprio ieri, 20 marzo 2023, formale richiesta a un tribunale per sollecitare a cambiare i cartelli incriminati. Effettivamente molte delle indicazioni esposte, con le spiegazioni dei lavori di ricostruzione in corso alla cattedrale parigina, dopo il devastante incendio di aprile 2019, sono redatti solo in francese e in inglese. “Quando c’e’ una lingua straniera, è sempre l’anglo-americano, che è sempre la prima scelta delle autorità francesi. Ad esempio utilizzano ‘downtown’ invece di ‘city center'”, ha deplorato Louis Maisonneuve, portavoce dell’associazione. La legge del 1994, per lo più ignorata, protegge il francese “in quanto promuove il pluralismo linguistico”, ha sottolineato Maisonneuve. La stessa associazione che protegge la lingua nazionale, ha già preso di mira un’altra ventina di istituzioni pubbliche, tra cui l’ufficio postale francese, per aver dato il nome di “Ma French Bank” al proprio servizio bancario. Lo scorso novembre, dopo le rimostranze dell’associazione che non ne fa passare una, la Tour Eiffel ha accettato di inserire indicazioni anche in spagnolo dopo la minaccia di intraprendere un’azione legale.
Diverse imprese in passato sono state condannate per l’uso della lingua inglese con dipendenti francesi
In Francia l’uso indiscriminato della lingua inglese nelle comunicazioni aziendali ha portato a un certo numero di reazioni e proteste dei sindacati, a causa dei problemi di comprensione provocati dall’uso della stessa, in particolare dal 2004. Diverse imprese sono state condannate per l’uso della lingua inglese nelle comunicazioni con i propri dipendenti. Una società statunitense è stata multata per 570.000 euro per aver trasmesso documenti in inglese, senza la relativa traduzione, ai propri dipendenti francesi. Allo stesso modo una multinazionale specializzata nelle assicurazioni è stata multata per aver cercato di imporre ai suoi dipendenti programmi in inglese senza traduzione. Il senatore Philippe Marini, UMP, formulò una proposta di legge con l’obiettivo di rinforzare la legge Toubon. Tale proposta, adottata all’unanimità dal Senato nel 2005, include disposizioni riguardanti le imprese: l’obbligo per il datore di retribuzione di redigere un rapporto sull’uso del francese nell’impresa, la redazione in francese dell’ordine del giorno e delle deliberazioni del comitato d’impresa (in francese comité d’entreprise). Tale proposta concerne anche le tecnologie dell’informazione e della comunicazione come, per esempio, i messaggi di errore dei programmi.