Irene Pivetti Ferrari. L’ex presidente della Camera Irene Pivetti è stata rinviata a giudizio con l’accusa di evasione e autoriciclaggio. La Pivetti sarebbe coinvolta in una compravendita di tre Ferrari organizzata attraverso una società cinese tra il 2016 ed il 2017. Le indagini avrebbero scoperto così una evasione da 8 milioni di euro dopo le rogatorie effettuate a Hong Kong, in Cina, Macao, Svizzera, San Marino, Malta, Monaco, Gran Bretagna, Polonia, Spagna, per seguire i flussi finanzia.

Oltre alla Pivetti, sono indagati anche l’ex campione di Gran Turismo Leonardo Isolani, la moglie Manuela Mascoli, la figlia di lei Giorgia Giovannelli, il notaio Francesco Maria Trapani e l’imprenditore Candido Giuseppe Mancaniello. Lo scorso settembre la Cassazione aveva confermato il sequestro da circa 3,5 milioni di euro nei confronti dell’ex parlamentare che attualmente lavora come operatrice in una mensa sociale.

Irene Pivetti: cosa fa ora

“Da metà ottobre coordino il ristorante Smack, una mensa sociale del centro sociale di Via Tazzoli a Monza. E abito nel dormitorio adiacente: è più comodo perché non ho l’auto. E poi non potrei permettermela, ha dichiarato la Pivetti qualche settimana fa al settimanale Gente.

Una situazione sicuramente non facile per Irene che ha praticamente perso i risparmi di una vita: “Sono una indagata, non sono neppure rinviata a giudizio. Però queste cose innescano dei processi mediatici devastanti, la banca ti impedisce di fare qualsiasi cosa. Diventa un inferno. All’improvviso frana tutto ciò che hai fatto nella tua vita. E di colpo sei un criminale. Mi hanno azzerato la società, mi hanno distrutto tutto. E io avevo messo tutti i miei beni lì. Hanno avuto la buona idea di privarmi dei mezzi di sussistenza, ma fa niente”.

Ha perso tutto, ma non è triste per il periodo che sta vivendo: “Mi mantengo con i mille euro mensili che mi dà la cooperativa sociale per il lavoro che svolgo alla mensa. Ma non mi lamento. Non è questo il problema. C’è gente che non ha neppure quelli. La vita che sto facendo è molto gratificante. Aspetto i tempi della giustizia. Mi hanno consigliato di ammettere qualcosa. Ma io non ammetto niente, perché non ho fatto niente. Ho tutto il tempo della mia vita, e anche dopo, perché si chiarisca come sono andate le cose”.

Attacco hacker a Ferrari, in pericolo i dati dei clienti: “Non pagheremo il riscatto”

A proposito di Ferrari, non ci sono belle notizie per la casa di Maranello. Solo qualche ora fa Ferrari ha fatto sapere di essere sotto attacco hacker: hanno ricevuto una richiesta di riscatto relativa ad alcuni dati di contatto dei propri clienti. L’azienda però ha comunicato che non cederà al ricatto “in quanto acconsentire a simili richieste finanzierebbe attività criminali e permetterebbe agli autori delle minacce di perpetuare i loro attacchi“.

Nessun problema sull’operatività dell’azienda: “In linea con la propria policy aziendale, Ferrari non accoglierà alcuna richiesta di riscatto in quanto acconsentire a simili richieste finanzierebbe attività criminali e permetterebbe agli autori delle minacce di perpetuare i loro attacchi. Nella convinzione che la migliore linea d’azione sia quella di informare la nostra clientela, abbiamo notificato ai nostri clienti la potenziale esposizione dei loro dati e la natura dell’evento“.

I clienti però devono stare tranquilli su tutto: “Ferrari tratta molto seriamente il tema della confidenzialità dei propri clienti – conclude il comunicato stampa – e comprende l’importanza di quanto accaduto. Abbiamo collaborato con esperti per rafforzare ulteriormente i nostri sistemi, della cui solidità siamo fiduciosi. Possiamo inoltre confermare che la violazione non ha avuto alcun impatto sull’operatività della nostra azienda“. Dopo 24 ore dall’annuncio di questo problema ancora non ci sono sviluppi sul caso.