Riconoscimento figli omogenitoriali. In tutta l’Europa i figli di coppie gay sono riconosciuti fin dalla nascita, fatta eccezione di alcuni Paesi quali la Polonia, l’Ungheria e proprio l’Italia. Solo qualche giorno fa la commissione Politiche europee del Senato ha bocciato la proposta di regolamento UE per il riconoscimento dei diritti dei figli anche di coppie omogenitoriali e l’adozione di un certificato europeo di filiazione. “Il parere della maggioranza mette l’Italia accanto a Polonia e Ungheria restringendo l’ambito dei diritti“, ha commentato il PD.
Un ulteriore commento arriva dal commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, rispondendo a un’interrogazione sui diritti delle famiglie arcobaleno in Italia promossa dagli eurodeputati del Movimento 5 Stelle: “In linea con la strategia per l’uguaglianza delle persone Lgbtiq 2020-2025, la Commissione è in continuo dialogo con gli Stati membri riguardo all’attuazione delle sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea” e ‘ciò comprende anche l’obbligo per gli Stati membri di riconoscere’ i figli ‘di genitori dello stesso sesso, ai fini dell’esercizio dei diritti conferiti dall’Ue“.
Riconoscimento figli omogenitoriali: le parole del Movimento 5 Stelle
Tiziana Beghin, capo delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, ha commentato la replica di Bruxelles attraverso una nota: “La risposta della Commissione europea a nome del commissario per la Giustizia Didier Reynders, pone fine alle inutili e dannose polemiche di questi giorni sul caso del riconoscimento e dei diritti dei figli di coppie omogenitoriali“.
“La Commissione – continua l’eurodeputata – ricorda che ‘in linea con la strategia per l’uguaglianza delle persone LGBTIQ 2020-2025’ e in funzione del ‘continuo dialogo con gli Stati membri riguardo all’attuazione delle sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea’, è obbligatorio per gli Stati membri ‘riconoscere la filiazione di un minore con genitori dello stesso sesso ai fini dell’esercizio dei diritti conferiti dall’UE’. Sono parole chiare, inequivocabili, che non possono che andare nella direzione indicata dal Movimento 5 Stelle, nel rispetto dei diritti civili e del riconoscimento dei diritti dei figli delle coppie omogenitoriali“. La Beghin ha concluso il comunicato parlando di uno spettacolo indecoroso a cui tutti gli italiani stanno assistendo. La precisazione della Commissione europea farà cambiare idea al governo?
Stop al riconoscimento dei figli delle coppie gay a Milano
Solo qualche ora prima della decisione presa dal Governo l”amministrazione del Comune di Milano è stata costretta ad interrompere l’iscrizione nei registri anagrafici dei figli nati dalle coppie LGBT. Secondo la circolare del Ministero dell’Interno ed una precisazione della Procura di Milano questa regola è valida per tutte le coppie gay, fatta eccezione del caso in cui i bambini siano nati all’estero da due madri.
“Il sindaco di Milano ha dovuto cedere al pressing del governo Meloni e alla fine la decisione è arrivata dolorosa e ingiusta – ha dichiarato in merito la presidente di “Famiglie arcobaleno”, Alessia Crocini – Abbiamo appreso con profondo sconforto la notizia, consapevoli di quanto questo governo si stia adoperando per togliere ogni minimo diritto di cittadinanza alle famiglie omogenitoriali in Italia. Questa notizia fa tristemente coppia con la decisione del governo italiano di bocciare anche la possibilità di un certificato europeo di filiazione, quello che permetterebbe ai figli delle coppie dello stesso sesso il riconoscimento dei propri diritti in tutta Europa”.
“I bambini e le bambine con due mamme e due papà esistono già in Italia, i ministri Piantedosi e la premier Meloni se ne facciano una ragione. Ogni giorno vanno a scuola, entrano negli studi pediatrici, giocano nei parchi e nei campi sportivi, frequentano corsi di musica, come tutti i loro coetanei, senza avere i diritti di tutti i loro coetanei. Questa situazione non è degna di un Paese civile e ci chiediamo quando questa ingiustizia verrà sanata da una legge di buon senso che rispecchi la realtà. Nel frattempo non ci fermeremo e continueremo a fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per ottenere i più elementari diritti di cittadinanza per i nostri figli e le nostre figlie, con la certezza di avere molte alleanze dalla nostra parte“, ha concluso la presidente Crocini.