Cambio vertici Rai: la partita del Governo è aperta. Dopo lo scontro tra Lucia Annunziata e la ministra Eugenia Roccella, gli esponenti della maggioranza accusano alcuni giornalisti del servizio pubblico di faziosità. L’episodio avvenuto a “Mezz’ora in più” non fa che accelerare comunque un processo già in atto. L’amministratore delegato Rai Carlo Fuortes, già oggetto di pesanti critiche dopo Sanremo, è pronto a lasciare dopo il 15 aprile. Mentre il Governo cerca la quadra sui nuovi direttori dei telegiornali, in Parlamento la partita sulla Vigilanza Rai rimane aperta.

Cambio vertici Rai: la partita delle nomine

La gaffe fatta da Lucia Annunziata durante l’intervista alla ministra Roccella nella trasmissione “Mezz’ora in più” non è passata inosservata, anzi. Secondo la maggioranza, infatti, l’episodio non è che la conferma della faziosità di alcuni giornalisti in Rai. Maurizio Gasparri di Forza Italia lo afferma chiaramente: “L’uscita della conduttrice di «Mezz’ora in più» è uno sgarbo al Parlamento che evidenzia la pretesa, da parte dei campioni dell’informazione di sinistra, di considerare il servizio pubblico «cosa loro»”.

Quanto accaduto domenica su Rai3 non ha fatto che riscaldare ulteriormente l’atmosfera nella partita delle nomine Rai, rendendo per il Governo ancora più urgente la necessità di imprimere un deciso cambio di passo nella gestione della tv pubblica.

Come è noto, Carlo Fuortes, attuale amministratore delegato Rai, lascerà il posto subito dopo l’approvazione del bilancio in programma il 15 aprile. A prendere il suo posto sarà Roberto Sergio, già consigliere di amministrazione di Rai Com e direttore di Radio Rai. Fra un anno a Sergio dovrebbe subentrare, a sua volta, Giampaolo Rossi.

Ma c’è di più. Le forze di maggioranza devono trovare una quadra interna anche per le nomine dei direttori dei tre telegiornali Rai. Il partito della Premier preme, in particolare, per portare alla guida del Tg1 Gian Marco Chiocci, direttore dell’AdnKronos o, in alternativa, il direttore del Tg2 Nicola Rao. Forza Italia reclama, invece, la guida del Tg2 con la candidatura di Antonio Preziosi, oggi direttore di Rai Parlamento. Nelle testate regionali – i TgR – dovrebbe invece arrivare un uomo della Lega.

Le discussioni sul futuro della Rai non riguardano tuttavia solo i vertici. Il cambio di passo auspicato dalla Presidente Meloni passerebbe, infatti, anche dai conduttori degli spettacoli di varietà e di intrattenimento. Non a caso si fanno sempre più insistenti le voci sul possibile ritorno in Rai di Massimo Giletti e su un eventuale allontanamento di Fabio Fazio. Nonostante i rumors, tuttavia, appare difficile che Giletti possa sostituire in toto la posizione ricoperta da Fazio nel palinsesto.  

In Parlamento, infine, c’è da risolvere lo stallo sulla commissione di Vigilanza Rai la quale spetta, di consueto, alle opposizioni. Siccome il Partito Democratico ha già ottenuto la presidenza del Copasir, l’assegnazione spetterebbe al Movimento Cinque Stelle. Dopo l’ipotesi di nomina di Riccardo Ricciardi, la cui figura è però considerata troppo divisiva per il centrodestra, Stefano Patuanelli è in pole position per l’incarico. Per i 5S è tuttavia urgente che sia trovata una quadra, pena la possibile intrusione della trattativa del Terzo Polo che vorrebbe che l’incarico fosse assunto da Maria Elena Boschi.