Confindustria ha analizzato il nuovo piano energetico che l’Italia dovrà adottare per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 prevede investimenti volti a sostenere la domanda e incentivi per 1.120,7 miliardi di euro.
Si tratta di un flusso di investimenti senza precedenti, che richiede una visione strategica di Sistema Paese.
Si legge in una nota.
A fronte di questi investimenti ci sarebbe un incremento del valore aggiunto di 1.976,1 miliardi di euro (+4,7% medio annuo, 1.645,3 miliardi al netto dei beni intermedi importati) e un’occupazione più elevata di 11,5 milioni di unità di lavoro (+3,1%). Gli effetti complessivi sul bilancio statale nel periodo considerato, in termini di entrate per lo Stato e in termini di costi evitati è di circa 595 miliardi di euro.
Piano energetico, l’analisi di Confindustria
L’organizzazione ha redatto, in collaborazione con Rse, uno studio dal titolo “Scenari e valutazioni di impatto economico degli obiettivi Fit for 55 per l’Italia”, che intende fornire un contributo alla costruzione del piano.
“L’analisi di Confindustria fornisce una prima valutazione della proposta “Fit for 55” con “l’obiettivo di valutare un percorso di decarbonizzazione alternativo che, pur raggiungendo la stessa riduzione di emissioni di gas serra, attraverso un uso efficiente delle risorse economiche, possa favorire lo sviluppo del tessuto industriale, tutelare la competitività internazionale delle imprese italiane, nonché contenere ulteriormente il costo sociale della transizione”, si legge nel testo.
Nello scenario di Confindustria, continua la nota, “l’introduzione del singolo vincolo sulle emissioni porta a una configurazione al 2030 con obiettivi meno sfidanti in termini di efficienza energetica e a un maggiore sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili rispetto al percorso tracciato per lo scenario FF55″.
Pnrr, commissione Ue approva progetti per riforme del Pnrr
La Commissione Ue ha approvato “14 progetti” di assistenza tecnica per l’attuazione delle riforme previste anche nel Pnrr. Lo ha annunciato la commissaria Ue per la Coesione, Elisa Ferreira.
Con diversi governi, prima con il ministro Provenzano, poi con la ministra Carfagna, ora con il ministro Fitto, abbiamo avviato un percorso per rinforzare la pubblica amministrazione, soprattutto nelle regioni più fragili.
Ha evidenziato Ferreira, ricordando l’ok contenuto nell’accordo di partenariato a “fondi diretti per migliorare la capacita’ amministrativa”.