Citto Maselli causa morte. È morto questa mattina all’età di 92 anni il regista Citto Maselli. La causa della morte del celebre regista non è stata resa nota. Tra i suoi film più celebri Gli indifferenti dal romanzo omonimo di Alberto Moravia, I delfini entrambi con Claudia Cardinale, Lettera aperta a un giornale della sera e Storia d’amore (proprio con la proiezione di questo film nel 2021 Maselli era stato omaggiato al Lido). Accanto a quella da regista, sempre l’attività politica e militante nella sinistra italiana: fino al 1989 fu membro della Commissione culturale della Direzione del Pci, nel 1992 entrò nel Comitato politico nazionale di Rifondazione comunista.

Citto Maselli causa morte, malattia, moglie e figli

Per quanto riguarda la sua vita sentimentale, ha avuto una lunga relazione con Goliarda Sapienza. Dal 1971 la sua compagna era Stefania Brai, con la quale si è sposato nel 1986. Il regista non aveva figli.

Biografia

Citto (Francesco) Maselli, nato a Roma il 9 dicembre 1930 era tra i maggiori registi italiani. Figlio di un critico d’arte e fratello di Titina, pittrice. Aveva 14 anni quando sotto l’occupazione nazista partecipò all’unione degli studenti italiani per sostenere i movimenti di liberazione. Dopo aver lasciato il liceo si iscrisse al Partito Comunista e si era diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia. Aiuto regista di Michelangelo Antonioni, lavorò alla sceneggiatura di Cronaca di un amore nel 1950 e a La signora delle Camelie del 1953. Con il documentario Bambini del 1951 arrivò anche al Festival di Cannes. La svolta nel 1953 quando lavorò all’episodio “Storia di Caterina” per il film Amori in città ideato da Cesare Zavattini. Collaborò anche con Luchino Visconti al film collettivo Siamo donne nell’episodio con Anna Magnani.

Fu lo stesso Visconti a presentargli la scrittrice e attrice Goliarda Sapienza, sua compagna per anni. Il primo contratto per un lungometraggio nel 1955 con Gli sbandati, quando aveva 23 anni.

Con queste parole Citto Maselli descrive la natura dei primi film che hanno contraddistinto la sua carriera:

Sin dagli Sbandati, ho sempre scelto di cogliere la conflittualità sociale serissima dell’Italia, attraverso l’ottica della borghesia, con personaggi che riassumessero un po’ questo tipo di conflitto. Gli Sbandati, La donna del giorno, Gli Indifferenti hanno tutti a ben vedere, lo stesso tipo di protagonisti: un personaggio o un gruppo di personaggi borghesi di provincia che sentono acutamente la crisi del loro ruolo sociale, in qualche modo del loro ruolo dirigenziale, e hanno lo spirito e la volontà di ribellarsi, ma non ci riescono.”