Chi era Pietro Mennea, la freccia del sud. Il campione olimpico nei 200 metri oggi 21 marzo sono dieci anni dalla sua scomparsa.
Chi era Pietro Mennea
Si celebrano oggi i dieci anni senza Pietro Mennea (morto il 21 marzo 2013).
L’uomo che per 17 anni, tra il 1979 al 1996, con quel tempo di 19″72 sui 200 metri è stato il più veloce del mondo e ha fatto sognare milioni di italiani.
Mennea era, ed è, per tutti la Freccia del Sud, nome che poi, in onore del recordman del mondo e campione olimpico dei 200 metri.
Con la staffetta 4×400, sempre a Mosca, aveva conquistato la medaglia di bronzo. Avvocato, commercialista, esperto di diritto fallimentare nello studio legale gestito con la moglie, Manuela Olivieri, era stato parlamentare europeo nella legislatura 1999-2004.
Capace di qualificarsi per quattro finali olimpiche consecutive, dal 1972 al 1984, Durante la sua vita, è stato anche europarlamentare e perfino direttore generale della Salernitana, prima che un male improvviso quanto letale se lo portasse via, a nemmeno 61 anni.
Di cosa è morto Pietro Mennea
Era nato a Barletta il 28 giugno 1952. Da tempo lottava con un male incurabile.
Morì il 21 marzo 2013, tre mesi prima del suo sessantunesimo compleanno, in una clinica di Roma, per un tumore al pancreas. È sepolto nel cimitero Flaminio a Roma.
Per diversi giorni lo sport italiano è rimasto in lutto. I funerali si sono svolti sabato mattina, 23 marzo, con inizio alle ore 10, a Roma, presso la basilica di Santa Sabina in Aventino.
Il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha invitato tempestivamente le federazioni sportive a far osservare, in segno di lutto, un minuto di silenzio prima di ogni manifestazione sportiva in programma da oggi a domenica.
In memoria dell’olimpionico è stata disposta l’esposizione della bandiera tricolore, listata a lutto, a mezz’asta.