Cutro, zaino un milione di euro. Dalla tragedia di Cutro ora arriva anche il mistero dello zaino con i contanti. Sulla barca naufragata a 100 metri dalla riva, secondo alcuni dei testimoni tra i superstiti del disastro, era presente una borsa nera, più precisamente uno zaino, che a quanto pare conteneva tutti i soldi raccolti dagli scafisti versati dai migranti per poter salire sul natante e di cui al momento non ci sarebbe più traccia. Sembra essere più di una voce, visto che in molti avrebbero confermato la presenza del borsone nero pieno di contanti. A conti fatti, da quanto emerso secondo le informazioni che stanno raccogliendo ancora gli inquirenti, il costo del viaggio si aggirava su una media di 6 mila euro. A quanto pare i migranti hanno raccontato di aver versato circa 4 mila euro per i bambini e fino ad 8 mila euro invece per gli adulti. Considerando che le persone a bordo erano circa 200, il conto è fatto. Nel misterioso zaino nero c’era una cifra che supera facilmente il milione di euro. Al momento non è stato ritrovato, e c’è chi ipotizza che possa essere finito in mano dell’unico scafista che è riuscito a scappare. Sempre secondo quanto raccontano i testimoni, per tutto il viaggio, lo zaino sarebbe stato sistemato sotto ad un divano su cui era seduto uno degli aguzzini.
Cutro, sparito lo zaino con i contanti versati dai migranti per il viaggio. Conteneva più di un milione di euro.
Ma di questi soldi non vi è traccia come testimonia uno degli avvocati dei familiari delle vittime, Francesco Verri, e anche il capo della Squadra Mobile, Ugo Armando, entrambi sentiti dal Corriere della Sera che ha riportato la notizia. La testimonianza sarebbe stata acquisita dai magistrati di Crotone che indagano sul disastro che ha portato alla morte accertata, per ora, di 88 persone. Tanti, fino ad oggi, sono i corpi ritrovati. Tra gli autori e colpevoli del disastro per ora di sicuro c’è che quattro dei presunti sei scafisti siano stati tratti in arresto, uno in flagranza di reato e uno in Austria. Uno di loro è morto annegato e un altro è fuggito. Se quello che hanno notato i testimoni era davvero lo zaino pieno di soldi custodito dagli scafisti, c’è l’ipotesi, ancora da verificare, che il denaro sia finito in mano al fuggitivo sul quale pende un mandato di cattura europeo. Secondo gli elementi raccolti durante le indagini infatti, c’è una buona possibilità che sia così. La borsa con i soldi (notati nello zaino da molti testimoni), non è stata ritrovata ed è possibile che sia nelle mani dell’unico scafista che è riuscito a fuggire facendo perdere, almeno per il momento, ogni traccia di se. L’uomo sarebbe un siriano ed al momento ha sulle spalle un mandato di cattura europeo. Secondo gli inquirenti è l’unico che è sfuggito alla cattura. Gli altri quattro sono stati arrestati, mentre il quinto, come già accennato, è morto annegato insieme ai tanti sfortunati migranti. Secondo gli investigatori il latitante potrebbe essersi rifugiato nel nord Europa, in Germania o in Olanda, grazie all’aiuto dell’organizzazione dei trafficanti di extracomunitari. I magistrati in queste settimane stanno interrogando gli scafisti finiti in manette per cercare anche di risalire al luogo dove potrebbe essersi nascosto l’ultimo uomo autore del disastro. In ordine di tempo, ultimo ad essere stato ascoltato è stato il minorenne Khan Amrin che ha conferito con il giudice per le indagini preliminari nel corso dell’incidente probatorio. “Mi sono salvato salendo sopra un legno ho nuotato mezz’ora e quando sono arrivato a terra non c’erano ancora i carabinieri”. Sono queste le dichiarazioni del ragazzo riportate dal Corriere della Sera.