Panetti di hashish “brandizzati” con foto di Totò Riina e Matteo Messina Denaro, per un totale di oltre 13 kg, 700 grammi di cocaina pura e 700 grammi di marijuana contenuta in diversi sacchetti di plastica. Quantità che sul mercato avrebbero fruttato ai grossisti ricavi sui 200mila euro. È quanto rinvenuto a Marsala, in provincia di Trapani, all’esito di un maxi sequestro effettuato dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile locale, coordinati dalla Procura locale. Negli scorsi giorni 15 persone sono state tratte in arresto per aver gestito per anni una rilevante attività di spaccio tra Caltanissetta e Agrigento.

Droga sequestrata Marsala: trovati panetti con foto di Riina e Messina Denaro

Da giorni i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Marsala, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, tenevano sott’occhio l’ingresso di un magazzino della periferia marsalese, sospettando che potesse fungere da deposito all’ingrosso di sostanze stupefacenti. A poche centinaia di metri dal locale, avrebbero poi fermato un 28enne incensurato del luogo che, dopo essere entrato nel deposito, vi era rimasto per una quindicina di minuti. Una volta uscito, i carabinieri lo avrebbero bloccato e, dopo una perquisizione personale, avrebbero rinvenuto nella sua tasca un involucro contenente 50 grammi di cocaina pura. Ritrovamento che avrebbe confermato i loro sospetti.

Droga sequestrata Marsala
I panetti di droga “brandizzati” con foto di Totò Riina, Matteo Messina Denaro e il personaggio de “Il padrino” scoperti dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Marsala, coordinati dal procuratore locale, in un magazzino alla periferia di Marsala, in provincia di Trapani (foto di Ansa).

In effetti, una volta fatta irruzione nel magazzino, si sarebbero trovati davati a uno stock di stupefacenti di vario tipo, tra cui anche panetti di hashish recanti le effigi di boss mafiosi come Salvatore Riina e Matteo Messina Denaro e del personaggio de “Il padrino”, un vezzo dei grossisti, forse per indicare la qualità della merce venduta oppure come gesto di riverenza nei loro confronti. Sarebbero oltre 13, i chili di hashish sequestrato, oltre a 700 grammi di cocaina pura e 700 grammi di marijuana contenuta in diversi sacchetti di plastica: una volta immesse sul mercato, queste sostanze avrebbero potuto generare ricavi per oltre 200mila euro. Oltre alla droga, nel magazzino sarebbero stati rinvenuti anche una macchina per il confezionamento sottovuoto, due bilancini elettronici e diverso materiale per il taglio delle sostanze. Al vaglio degli inquirenti alcuni appunti di contabilità rinvenuti sul luogo.

Traffico di droga tra Caltanissetta e Agrigento: 15 arresti

Negli scorsi giorni, 15 persone sono state arrestate dai carabinieri del Comando provinciale di Caltanissetta con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero gestito per cinque anni una rilevante attività di spaccio di cocaina, marijuana e hashish tra Caltanissetta e Agrigento, rivolgendosi direttamente ai consumatori ma anche ad altri spacciatori delle aree limitrofe. L’indagine, iniziata ad ottobre 2019, ha evidenziato che l’attività dell’associazione si svolgeva anche durante il Covid, nonostante le limitazioni alla libertà di movimento dovute all’emergenza sanitaria. Al vertice c’era un uomo originario di Mussomeli: secondo gli inquirenti, sarebbe stato lui a gestire, in prima persona, l’attività illecita, finanziando l’acquisto di stupefacenti da immettere sul mercato e organizzando il lavoro dei complici. Dopo l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Caltanissetta, Graziella Luparello, su richiesta della Dda, 14 sarebbero finiti in carcere e uno agli arresti domiciliari. Si tratta di Antonio Maniscalco, Federico Lo Manto, Giuseppe Calogero Malta, Antonella Alotta, Luca Calogero Lauricella, Gino Gueli, Fabrizio Filippo Aiello, Eros Doria, Antonio Puma, Paolo Bellino, Francesco Di Bernardo, Ahmed Atia, Antonino Lattuca, Calogero Grimaldi e Rosario Lo Re, detto Dario.