È morto il campione di arti marziali miste MMA Iuri Lapicus. Il 27enne di origini moldave e di cittadinanza italiana ha perso la vita in seguito ad un grave incidente stradale avvenuto a Milano lo scorso Venerdì.
Era stato immediatamente ricoverato presso l’Ospedale Niguarda del capoluogo lombardo in condizioni disperate e dopo tre giorni di coma, Lunedì 20 Marzo 2023, i medici hanno dichiarato il suo decesso a causa delle irrimediabili lesioni subite nel terribile schianto.
Lapicus era considerato uno dei maggiori talenti in questa disciplina sportiva: in carriera aveva vinto 14 incontri su 16 disputati da professionista.
La sua vita è stata tragicamente spezzata in quel maledetto incidente avvenuto poco dopo mezzogiorno di Venerdì 17 Marzo a Pogliano Milanese, comune a nord ovest di Milano.
Dalla ricostruzione dell’accaduto fornita dalle forze dell’ordine, Lapicus si sarebbe scontrato con la sua motocicletta contro con un’automobile e la successiva caduta gli ha procurato traumi e lesioni poi risultati fatali.
Morto il campione MMA Iuri Lapicus: dalla Moldavia a Milano con lo sport nel cuore
Iuri Lapicus era nato in Moldavia, nel piccolo paese di Gura Bicului. 27 anni fa. A causa della profonda condizione di crisi economica attraversata dalla nazione in seguito all’indipendenza dall’Urss arrivata nel 1991, i suoi genitori, piccoli produttori di vino, avevano deciso di migrare in Italia nel 2010 per cercare maggiore fortuna per i figli.
L’allora 15enne faticò non poco per integrarsi nella nuova realtà della metropoli e per imparare la nostra lingua e perciò decise di dedicarsi completamente allo sport.
Già in patria aveva praticato judo fin dall’età di 9 anni, sebbene le strutture non fossero all’altezza di quanto trovato in Italia, come affermato dallo stesso atleta in una recente intervista. Gli allenamenti in Moldavia hanno però temprato il suo stile di combattimento confermando la predisposizione al grabbing, ossia bloccare l’avversario a terra cercando di ottenerne la resa per sottomissione.
La svolta a Milano arriva quando i già campioni della disciplina di kickboxing Gevorg e Armen Petrosyan decidono di puntare su di lui facendolo allenare nella loro palestra e integrandolo nel loro team. Lapicus aveva trovato un ambiente consono per dimostrare le proprie doti atletiche e, per sua stessa ammissione, il calore di una seconda famiglia.
La carriera da professionista conta 14 vittorie su 16 match disputati. Tutte le vittorie vennero conseguite prima del limite di tempo, di cui 4 per K.O. e 10 per sottomissione. In 13 circostanze la sconfitta per l’avversario fu talmente schiacciante da avvenire già al primo round.
Nel 2019 aveva combattuto per il titolo in ONE Championship, una delle più importanti competizioni al mondo non solo di arti marziali miste, ma anche di Kickboxing e Muay Thai. Ciò l’aveva reso uno dei tre italiani in competizione in una top promotion mondiale insieme a Marvin Vettori in UFC e ad Alessio Sakara in Bellator.
Il cordoglio di colleghi e fan
La notizia ha sconvolto tutto il mondo del MMA non solo in Italia. Molti atleti e decine di tifosi hanno espresso il proprio dolore per la scomparsa. Proprio il suo mentore, il quattordici volte campione del mondo nelle discipline di thaiboxe e kickboxe, l’armeno naturalizzato italiano Gevorg “Giorgio” Petrosyan ha condiviso un toccante ricordo su Instagram, postando diverse foto in sua compagnia sia sull’ottagono di lotta sia in momenti di spensieratezza, con la didascalia “Ti voglio ricordare così”.
Molti utenti e compagni di allenamento hanno commentato la tragedia.
“Quando sei arrivato in palestra circa 12 anni fa, non parlavi molto, sempre a testa bassa ma con la stoffa del campione. Con i fatti hai poi dimostrato di esserlo, dentro e fuori dall’ottagono. Ci mancherai”.