Secondo giorno a Mosca per Xi Jinping, che tornerà nuovamente faccia a faccia con Vladimir Putin dopo il lungo colloquio di ieri durato oltre cinque ore. Gli impegni odierni sono cominciati con la visita del neoeletto (e confermato) presidente cinese nella residenza di Mikhail Mishustin, primo ministro russo.

Sul dialogo tra i due arrivano novità da una nota del ministero degli Esteri cinese, in cui si legge che “i due hanno avuto un approfondito scambio di opinioni sulla questione ucraina“. Dal canto suo Xi avrebbe fatto presente che la maggior parte dei Paesi è a favore di un allentamento delle tensioni, lasciando cadere poi nel vuoto la questione: la Cina attende una risposta al suo piano di pace, di cui si discuterà ancora nelle prossime ore insieme al coordinamento strategico rafforzato delle rispettive economie.

Non si conosce il programma ufficiale, ma è probabile che entrambi possano apparire davanti ai media al termine dei colloqui e firmate pubblicamente una serie di dichiarazioni congiunte. Questa sera cena di Stato al Palazzo delle Faccette.

Visita di Xi a Mosca, spunta invito a Pechino per Putin

In mezzo a tanto mistero c’è però un elemento di certezza: Xi avrebbe infatti invitato sia Putin che Mishustin a ricambiare la visita in Cina.

Per una volta è l’Occidente a osservare con attenzione quanto avviene al di là della cortina immaginaria: sono soprattutto gli Stati Uniti a tenere un occhio incollato, con parole dure da parte di John Kirby, portavoce del Pentagono, e di Antony Blinken, segretario di Stato Usa.

Il primo ha fondamentalmente accusato Xi di aver preso una posizione netta in merito allo schieramento per cui dare manforte, sottolineando che una sua futura visita in Ucraina (accennata spesso ma mai confermata realmente) sarebbe poco gradita. Precedentemente, Kirby aveva attaccato anche Putin per la sua visita a Mariupol, asserendo che fosse un modo con cui il presidente cercava di lavarsi la coscienza sporca di sangue per le morti e le devastazioni da lui provocate.

Blinken si è allineato alle dichiarazioni di Kirby aggiungendo che Pechino “sta coprendo in maniera diplomatica il suo assenso alle atrocità della Russia in Ucraina. Il segretario ha poi fatto notare come la visita di Xi, programmata già da tempo, arrivi in concomitanza con il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale nei confronti di Putin per i crimini di guerra commessi contro i minori. Tornando sul piano di pace cinese Blinken conferma l’ok ad alcuni punti essenziali (la protezione dei civili, la sicurezza nucleare, l’integrità territoriale e la sovranità) ma precisa che l’assenza di qualsiasi riferimento al dietrofront delle milizie russe renderà l’intenzione vana.