L’obiettivo del governo è chiudere al più presto il decreto con le nuove misure per famiglie e imprese per ridurre i costi delle bollette. Il 31 marzo scadono tutti i bonus e gli aiuti già prorogati e il consiglio dei Ministri dovrebbe riunirsi martedì della prossima settimana. 

Le bollette di luce e gas si avviano verso un nuovo calo: per l’elettricità Arera ha previsto un taglio superiore al 20% tra aprile e giugno, complice anche l’arrivo della bella stagione, mentre per il gas è prevista una nuova discesa già da marzo. Nonostante i nuovi cali previsti il governo sta valutando nuovi aiuti legati ai consumi di famiglie e imprese, penalizzate dagli aumenti dei mesi passati, con l’obiettivo di rimanere nella rotta indicata dall’Ue e di premiare tutti coloro che tengono “sotto controllo” i propri consumi, anche perché i costi delle bollette di luce e gas sono ancora più che raddoppiati per la luce e superiori di oltre il 20 per cento per il gas se comparati con quelli del 2021. 

Le associazioni dei consumatori lanciano l’allarme e sale il pressing sul governo. Se non vengono rinnovati l’azzeramento degli oneri di sistema di luce e l’Iva al 5% e oneri sul gas anche se i prezzi sono in calo le bollette delle famiglie rischiano nuovamente un’impennata. Il rischio è di un balzo del 58% per il gas e del 27% per la luce. Secondo il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, l’obiettivo è “normalizzare i prezzi delle bollette energetiche“.

Il nuovo decreto per gli aiuti in bolletta non dovrebbe limitarsi a una proroga dei bonus quanto cambiare il sistema. Le misure sul tavolo sono: bonus famiglie che premia il risparmio, soglia per i crediti di imposta e da sciogliere il nodo oneri di sistema, i costi fissi delle bollette di luce e gas. Ecco cosa cambia per le bollette a partire dal 31 marzo. 

Che fine farà il bonus sociale per le bollette?

Al momento l’unica certezza è arrivata dal presidente dell’Arera Stefano Besseghini, che durante la presentazione del nuovo piano decennale di Terna ha chiarito quale sarà il futuro, dopo il 31 marzo, delle bollette e del bonus sociale: «C’è la volontà di proseguire in maniera chiara perché è definito come un meccanismo che permette di cogliere una parte dei consumatori che sono bisognosi di un supporto in una fase in cui, non dimentichiamo, le discese sono importanti ma i costi dell’energia rimangono ancora piuttosto significativi».

Il bonus sociale ha coinvolto oltre 8 milioni di italiani, nello specifico 5 milioni per la luce e 3,5 per il gas. La soglia Isee per l’accesso al bonus è fissata a 15mila euro con diversi scaglioni previsti: 

  • nuclei familiari con Isee non superiore a 9.530 euro;
  • titolari di reddito o pensione di cittadinanza;
  • famiglie con almeno 4 figli a carico e Isee non superiore a 20mila euro.

Invece per chi ha un Isee inferiore a 9.530 euro l’agevolazione è erogata in misura piena e per chi ha un Isee compreso tra 9.530 e 15mila euro – e meno di 4 figli a carico – il bonus è riconosciuto nella misura ridotta dell’80 per cento.

Bollette, rimangono i requisiti

Non ci saranno passi indietro sullo sconto in bolletta per i redditi bassi, ma il governo dovrà decidere come intervenire sugli aiuti che al momento hanno permesso di abbattere i costi in bolletta. Sicuramente il valore dell’Isee per il bonus sociale elettrico e gas rimarrà fissato a 15mila euro per tutto il 2023. Fino a dicembre, quindi, sarà possibile ottenere lo sconto se si continueranno ad avere i requisiti richiesti, per i nuovi aiuti invece bisognerà attende il consiglio dei Ministri e il nuovo decreto in arrivo.