Mentre proseguono le indagini degli inquirenti sulla morte di Alice Neri, trovata carbonizzata all’interno del bagaglio della sua auto a Fossa di Concordia, nell’hinterland modenese, a metà novembre scorso, si fa sempre più emblematica la figura di un collega della donna, il “terzo uomo del mistero”, colui che, secondo quanto riporta il Resto del Carlino, avrebbe scambiato con lei diverse lettere d’amore. L’uomo, mai iscritto nel registro degli indagati, sarebbe stato avvistato diverse volte sia il giorno del delitto che quello successivo, nelle zone legate alla scomparsa della donna. Tra pochi giorni si terrà, intanto, l’incidente probatorio su alcuni oggetti rinvenuti sulla scena. Il principale sospettato resta al momento Mohamed Gaaloul, in carcere con le accuse di omicidio volontario e di distruzione del cadavere.
Alice Neri ultime notizie oggi: i sospetti su un terzo uomo misterioso
“Un giorno smetterò di controllare il tuo ultimo accesso, smetterò di pensarti nel cuore della notte. Smetterò di sussurrare ogni volta che sento il tuo nome e di aspettare un tuo messaggio o di avere flash di noi due insieme, cercando di non guardare la tua foto per ricordarmi i lineamenti del tuo visto”. È solo uno stralcio del testo contenuto in una delle lettere scritte ad Alice da un collega di lavoro e rinvenute dagli inquirenti all’interno dell’armadietto della donna, trovata morta carbonizzata a Fossa di Concordia a metà novembre scorso. Sulla sua morte si cerca di fare luce da mesi e, mentre il principale sospettato resta Mohamed Gaaloul – il 29enne di origini tunisine a cui lei avrebbe dato un passaggio proprio la sera della scomparsa, l’ultimo ad averla vista – si fa sempre più emblematica anche la figura del collega della donna, mai iscritto nel registro degli indagati.
Non si tratterebbe, stando a quanto riportato dal Resto del Carlino, dello stesso collega con cui Alice avrebbe trascorso la serata in un locale poco prima di morire, ma di un secondo, quello delle lettere d’amore. Stando al quotidiano, che ne ricostruisce i movimenti, il 17 novembre scorso, giorno della scomparsa della donna, i due sarebbero usciti di casa molto presto. Sono i varchi a dimostrarlo, avendo immortalato le targhe delle loro auto, a San Prospero, alle 5.42 e alle 5.48 del mattino. Entrambi, secondo le immagini, sarebbero poi ripartiti, attorno alle 6.46, dalla zona di via Canalazzo. Intorno alle 17, come già ricostruito dagli inquirenti, prima di recarsi nel bar di Concordia con l’altro collega, Marco Cuccui, la vittima si sarebbe recata in un bar di San Prospero con un altro amico e il “terzo uomo del mistero”, come è stato ribattezzato, sarebbe passato lì davanti, forse per controllarla.
Sembra inoltre che mattina del 18, poco prima che venisse ritrovato il cadavere della 32enne, il collega fosse uscito di casa molto presto, attorno alle 5.27 del mattino, per poi arrivare sul luogo di lavoro alle 6.28. Un percorso che avrebbe impiegato poco più di 10 minuti e che invece aveva richiesto un’ora. Perché? Saranno le indagini a chiarirlo, accertando eventuali responsabilità dell’uomo. Per il momento, intanto, il principale sospettato dell’omicidio resta il 29enne tunisino Mohamed Gaaloul, in carcere con le accuse di omicidio volontario e distruzione di cadavere, catturato in Francia dopo essersi dato alla fuga e poi estradato in Italia. E per il prossimo 31 marzo è atteso il conferimento dell’incarico per un nuovo incidente probatorio che ha l’obiettivo di trovare tracce e impronte digitali su vari oggetti rinvenuti sul luogo del delitto, tra la macchina bruciata e i dintorni, tra i quali anche i resti di un telefono e di uno smart watch. Al vaglio degli inquirenti anche un borsello trovato a casa di Gaaloul e dei pantaloni che l’uomo avrebbe indossato in quei giorni.