Modello IRAP 2023: tale modello deve essere utilizzato per dichiarare l’imposta regionale sulle attività produttive relativa al periodo di imposta 2022.
Senza perderci troppo in chiacchiere, dunque, andiamo subito a vedere le istruzioni per la compilazione del modello IRAP 2023.
Modello IRAP 2023: ecco tutte le istruzioni passo dopo passo per la compilazione della dichiarazione
La prima sezione che deve essere compilata all’interno del modello IRAP 2023 è quella del “Frontespizio”, il quale è composto da due facciate che contengono:
- l’informativa sul trattamento dei dati personali;
- le informazioni relative a:
- il tipo di dichiarazione;
- il contribuente;
- il dichiarante, qualora sia diverso rispetto al contribuente.
Inoltre, il Frontespizio contiene al suo interno dei riquadri per:
- la sottoscrizione della dichiarazione;
- l’apposizione del visto di conformità;
- l’impegno dell’incaricato alla presentazione telematica della dichiarazione.
Il codice fiscale che viene indicato all’interno del Frontespizio deve essere quello rilasciato dall’Amministrazione finanziaria, mentre in caso di fusione, di scissione totale o di trasformazione, dovrà essere inserito il codice fiscale relativo alla società fusa, scissa o trasformata.
Per quanto riguarda il “Tipo di dichiarazione”, invece, all’interno del campo “CODICE REGIONE O PROVINCIA AUTONOMA” il dichiarante dovrà riportare i seguenti codici identificativi della regione o della provincia autonoma in cui si trova il rispettivo domicilio fiscale:
- Abruzzo – codice 01;
- Basilicata – codice 02;
- Bolzano – codice 03;
- Calabria – codice 04;
- Campania – codice 05;
- Emilia Romagna – codice 06;
- Friuli Venezia Giulia – codice 07;
- Lazio – codice 08;
- Liguria – codice 09;
- Lombardia – codice 10;
- Marche – codice 11;
- Molise – codice 12;
- Piemonte – codice 13;
- Puglia – codice 14;
- Sardegna – codice 15;
- Sicilia – codice 16;
- Toscana – codice 17;
- Trento – codice 18;
- Umbria – codice 19;
- Valle d’Aosta – codice 20;
- Veneto – codice 21.
Nel campo “REGIONE O PROVINCIA AUTONOMA” andrà indicato per esteso il nome della regione o della provincia autonoma che corrisponde a uno dei codici identificativi che abbiamo appena elencato.
Dopodiché, il dichiarante dovrà inserire il proprio numero di partita IVA e la tipologia di modello Redditi che bisogna presentare, andando ad indicare uno dei seguenti codici:
- il codice 1 per il modello Redditi SP;
- il codice 2 per il modello Redditi SC;
- il codice 3 per il modello Redditi ENC (enti privati non commerciali);
- il codice 4 per il modello Redditi ENC (amministrazioni pubbliche).
Andando indicati, inoltre, i seguenti elementi:
- la denominazione o la ragione sociale;
- la data di approvazione del bilancio o del rendiconto;
- il termine legale o statutario per l’approvazione del bilancio o del rendiconto;
- la data di inizio e di termine del periodo d’imposta.
Infine, nel Frontespizio andranno inseriti i seguenti “Codici statistici”:
- quelli presenti all’interno della tabella A per quanto riguarda lo “Stato”;
- quelli presenti all’interno della tabella B per quanto riguarda la “Natura giuridica”;
- quelli presenti all’interno della tabella C per quanto riguarda la “Situazione”.
Le tabelle potranno essere visualizzati all’interno di questo link che rimanda alle istruzioni relativa al modello IRAP 2023.
Per la determinazione del valore della produzione, il dichiarante dovrà compilare i seguenti quadri:
- il QUADRO IP – SOCIETÀ DI PERSONE, il quale deve essere utilizzato da:
- le società semplici;
- le società in nome collettivo ed in accomandita semplice;
- le società d’armamento;
- le società di fatto o irregolari;
- le associazioni senza personalità giuridica costituite fra persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni;
- le aziende coniugali se l’attività è esercitata in società fra i coniugi;
- il QUADRO IC – SOCIETÀ DI CAPITALI, il quale deve essere utilizzato da:
- le società di capitali;
- gli enti commerciali;
- equiparati ad essi;
- il QUADRO IE – ENTI NON COMMERCIALI, il quale deve essere utilizzato da:
- gli enti privati diversi dalle società (i trust, residenti nel territorio dello Stato che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali ed enti pubblici non tenuti alla compilazione del quadro IK e del quadro IC);
- gli enti non commerciali (compresi i trust, società semplici e associazioni equiparate, non residenti che hanno esercitato nel territorio dello Stato, per un periodo non inferiore a tre mesi, attività rilevanti agli effetti dell’IRAP mediante stabile organizzazione, base fissa o ufficio);
- il QUADRO IK – AMMINISTRAZIONI ED ENTI PUBBLICI, il quale deve essere utilizzato da:
- lo Stato;
- le regioni;
- le province;
- i comuni;
- le comunità montane e loro consorzi e associazioni;
- le aziende e amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo;
- gli istituti e scuole di ogni ordine e grado;
- le istituzioni educative e universitarie;
- le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni;
- gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali;
- le amministrazioni, aziende ed enti del servizio sanitario nazionale;
- l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN);
- le amministrazioni della Camera dei Deputati, del Senato, della Corte Costituzionale, della Presidenza della Repubblica;
- gli organi legislativi delle regioni a statuto speciale.