La direttiva europea sulle case green “va in direzione di quello che è stato il Superbonus 110, anche se la direttiva non prevede che sia lo Stato a pagare, non da dettagli. Ogni Stato membro può decidere come, se e quando recepire questa direttiva. La cosa importante è che nessuno chiederà ai cittadini italiani migliaia di euro per mettere la propria casa in ordine come due classi di emissione più bassa, né tantomeno non si potranno più affittare o vendere le case. Questo è terrorismo e non corrisponde a verità”, così l’europarlamentare Dino Giarrusso, durante la trasmissione “L’imprenditore e gli altri” su Cusano Italia Tv.
Dino Giarrusso: “Ho votato convintamente la direttiva sulle case green”
Il Parlamento europeo ha approvato la revisione della direttiva sull’efficienza energetica in edilizia (Energy Performance of Buildings Directive – EPBD – o Direttiva Case Green) finalizzata ad aumentare il tasso di ristrutturazioni e a ridurre consumo energetico ed emissioni nel settore edilizio.
“Il Parlamento europeo – spiega Giarrusso – ha dato un’indicazione sulle case green ma non ha potere legislativo diretto. Ora la Commissione e il Consiglio valuteranno questa indicazione del Parlamento europeo che io ho votato convintamente e ne sono anche orgoglioso. Ogni stato membro potrà decidere come recepire queste direttiva. Ci sono tantissime direttive che l’Italia ha recepito in maniera coerente con il proprio matrimonio e tante che non recepiamo e per cui paghiamo multe molto salate, come i balneari e i depuratori delle acque”.
Secondo il testo della Direttiva Case Green approvato, gli edifici residenziali dovranno raggiungere, come minimo, la classe di prestazione energetica E entro il 2030, e D entro il 2033. Per gli edifici non residenziali e quelli pubblici il raggiungimento delle stesse classi dovrà avvenire rispettivamente entro il 2027 (E) e il 2030 (D).
“È un provvedimento che va in direzione di una riduzione delle emissioni perché poi quando c’è la siccità in tutto in centro-nord Italia, quando non si può sciare perché non c’è la neve e quindi perdiamo turisti e miliardi di euro, dobbiamo pensare che è dovuto al fatto che c’è un cambiamento climatico in atto ed è drammatico. Bisogna agire. Se continuiamo a pensare che sia troppo preso e non siamo pronti, poi c’è il rischio che sia troppo tardi”, ha aggiunto l’eurodeputato.