Chiusura tunnel Monte Bianco per un periodo di 15 settimane. Questo stop avrà sicuramente un impatto non indifferente: circa il 92% delle merci trasportate tra la Francia e l’Italia viaggia su strada. Si tratta quindi di circa tre milioni di mezzi pesanti e 43 milioni di tonnellate.

Chiusura tunnel Monte Bianco, per quanto tempo

Per più di tre mesi di fila il traforo del Monte Bianco sarà chiuso. Dunque dal 4 settembre al 18 dicembre 2023. Sarà lo stesso in seguito, nel 2024, per via dei tanti lavori dedicati alla ristrutturazione che procederanno ancora per anni.

Durante queste quindici settimane di chiusura, verrà sperimentato il primo dei due cantieri-test utili a definire la migliore metodologia operativa da seguire: insomma, il traforo sarà chiuso sia dalla parte che appartiene all’Italia, sia da quella che appartiene alla Francia.

Per il futuro risanamento della volta Geie, il Gruppo europeo di interesse economico che si occupa di gestire la struttura, si prospettano dai tre ai quattro mesi di chiusura ogni anno, per i prossimi diciotto anni, pur di poter compiere una ristrutturazione davvero approfondita e doverosa.

Il periodo dell’anno scelto per la chiusura è stato quello in cui, di norma, si registrano una più bassa affluenza di veicoli, in particolare di veicoli leggeri, che sono i maggiori utilizzatori del traforo (nel 2022 costituivano il 67% del traffico totale.

Ad ogni modo, questo primo cantiere si occuperà di risanare due tratti della galleria, per un totale di 600 metri complessivi.

Chiusura tunnel Monte Bianco: parla la Geie

Di seguito, riportiamo le dichiarazioni ufficiali della Geie al riguardo:

“In caso di esito positivo della tecnologia di intervento utilizzata nel 2023, il risanamento sarà realizzato nel 2024 su ulteriori 600 metri”.

Queste tecnologie sperimentali, insomma, saranno una prova per capire se sia questa la via da seguire con i risanamenti.

“Questi cantieri sperimentali rappresentano la chiave del proseguimento del risanamento. Consentiranno di studiare tutti i parametri, e sarà solo al termine di queste fasi che potrà essere determinato più precisamente il proseguimento del risanamento della volta. Si tratterà di individuare la miglior metodologia operativa, in particolare la durata, la tecnologia impiegata, l’impatto della chiusura sul lungo periodo e sugli itinerari alternativi, ecc”

La spesa completa, secondo le stime, arriva a 50 milioni di euro e le società hanno fatto di tutto per garantire, comunque, il passaggio delle merci e dei turisti in questo tunnel tanto necessario per l’economia italiana e francese.

Un passaggio importante

Parliamo del tunnel del Monte Bianco che è stato realizzato 60 anni fa e ufficialmente è il più grande asse viario che fa da collegamento tra la Francia e l’Italia.
Questo importantissimo passaggio è utilizzato ogni giorno e vede passare circa 1.700 autocarri e 3.600 auto al giorno, arrivando ad un culmine di oltre 6.000 durante il mese agosto.
Ha bisogno però di una restaurazione approfondita e,i lavori superficiali, fatti una volta ogni tanto tempo, non possono più bastare.
Si era parlato già, sul finire del 2022, della possibile chiusura del tunnel del Monte Bianco e i vari ambiti legati all’imprenditoria italiana non hanno nascosto la loro preoccupazione in merito.
Un provvedimento del genere, è stato ribadito più volte, avrebbe “messo in ginocchio l’economia del Paese”. I dati parlano chiaro e non possono non preoccupare dal punto di vista economico.
Prendiamo infatti in considerazione che, secondo l’Agenzia dei territori alpini, circa il 92% delle merci circolanti tra la Francia e l’Italia viene trasportata in strada. Parliamo perciò di circa tre milioni di mezzi pesanti e 43 milioni di tonnellate (Mt) su strade delle Alpi.

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