In Francia le mozioni di sfiducia contro la riforma delle pensioni non sono passate ed ora la riforma è legge. È stata una giornata caotica fra le proteste in diverse città d’oltralpe e la duplica votazione di sfiducia al governo presentata dai moderati e dall’estrema destra di Marie Le Pen. Il governo francese di Elisabeth Borne si è salvato. La mozione di sfiducia presentata dal gruppo Liot (Libertà-indipendenti-oltremare-territori), quella più pericolosa delle due presentate all’Assemblea Nazionale, si è fermata a 278 voti a favore. Ne servivano 287 per l’approvazione, che avrebbe comportato la caduta dell’esecutivo e l’invalidità della riforma delle pensioni. Il risultato è comunque negativo per il governo e il presidente Emmanuel Macron, in quanto una buona parte dei deputati gollisti, i Republicains, ha votato a favore andando contro le indicazioni del presidente del partito, Eric Ciotti. Quella presentata dal partito dei Marie Le Pen, Rassemblement National, ha raccolto solo 94 voti.

Alta la sfiducia per Macron

Durante il dibattito la presidente dei deputati della France Insoumise, Mathilde Panot, ha detto: “Come l’imperatore romano Caligola il presidente Macron non ha il senso della misura, chiede una forzatura e si barrica nel suo palazzo. Ma anche Caligola è stato sconfitto”. Poi rivolgendosi alla premier Elisabeth Borne ha aggiunto: “Due francesi su tre vogliono la caduta del suo governo e la bocciatura della riforma. Se il suo governo cadesse stasera, i francesi sarebbero sollevati. Avete quindi già perso, il suo governo è già morto“. 

È stata costellato di applausi dei deputati francesi presenti l’intervento di Charles de Courson, capolista di LIOT, il piccolo partito centrista indipendente che ha presentato la mozione “transpartisan” che mira a far cadere il governo. De Courson, nobile e alto funzionario dello stato poi diventato parlamentare, è uno dei primi e più accaniti contestatori della riforma delle pensioni di Emmanuel Macron. “Contrariamente a quanto affermato dal presidente della Repubblica, i francesi non lo hanno eletto per aumentare a 64 o 65 anni l’età legale per andare in pensione, molti di noi hanno votato per lui ‘per default‘”. La premier Bourne ha risposto dicendo che “sulle pensioni Macron è stato trasparente”.

Proseguono le proteste in Francia

Diversi gruppi di manifestanti stanno affluendo nei pressi della zona di Invalides. Altri arrivano verso Concorde. All’altezza di Place Vauban, non lontano dalla zona di Palais Bourbon (l’Assemblée Nationale), alcuni cassonetti sono già stati dati alle fiamme. La polizia è schierata da questa mattina fra Concorde e Champs-Elysées, che restano vietati agli assembramenti, e la zona di Invalides. Primi scontri nei pressi dell’Assemblée Nationale fra i manifestanti arrivati per protestare contro la mancata sfiducia al governo per soli 9 voti. Oggetti sono stati lanciati da parte dei manifestanti contro la polizia che aveva dato ordine di dispersione della manifestazione, non autorizzata. In risposta, diverse cariche e lancio di lacrimogeni. La situazione nella capitale francese si presenta molto tesa.

Quello che non è stato possibile raggiungere con un normale voto parlamentare, lo dobbiamo ottenere con le proteste, gli scioperi, le manifestazioni. Adesso è ora di passare a una sfiducia popolare“, ha spiegato il leader de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon.

In un clima già teso da giorni un gruppo di manifestanti ha dato fuoco a cassonetti e carrelli della spesa a Rennes. Le proteste per la riforma delle pensioni in Francia vanno avanti da giorni e lunedì mattina hanno bloccato la capitale della Bretagna. Un deposito di petrolio un altro di mezzi di trasporto a Vern-sur-Seiche, a sud della città, sono stati stati bloccati. I vigili del fuoco hanno spento gli incendi e liberato i cumuli di rifiuti che si erano creati attorno alla circonvallazione.