In Commissione alla Camera dei Deputati è pronto ad approdare la proposta di legge sul salario minimo con le proposte di Laus, Serracchiani e Orlando. Il Pd, su questa legge, intende giocarsi gran parte della sua ambizione politica. Uno dei proponenti, l’ex Ministro del Lavoro Orlando, commenta in questo modo:
il salario minimo – riporta l’AGI è uno strumento essenziale in questa fase. La crisi salariale che conosciamo da tempo è diventata un dramma con la crescita dell’inflazione, il lavoro povero che prima riguardava il 12% della forza lavoro è cresciuto ulteriormente. È inaccettabile, significa veder crescere il malessere sociale e si continua ad alimentare un esodo di giovani verso altri Paesi”, spiega Orlando per il quale “questa proposta è anche un grimaldello importante per scardinare l’impianto proposto dal governo, quello di una competizione basata su bassi investimenti in ricerca e innovazione, bassi salari, tolleranza verso il nero. Una ricetta da paese arretrato, di svalutazione competitiva del lavoro.
La proposta di legge di Orlando sul salario minimo prevede che la retribuzione proporzionata e sufficiente sia quella prevista dai contratti collettivi sottoscritti dai sindacati comparativamente più rappresentativi sul piano nazionale. Si riconosce dunque un ruolo centrale alle parti sociali. Al tempo stesso si prevede una soglia minima al di sotto della quale non si può andare che non può essere inferiore a 9,50 euro all’ora anche nel caso ci siano alcuni contratti collettivi nazionali di settore che hanno una paga oraria inferiore a 9,50 euro l’ora (o perché scaduti da anni oppure perché inferiori per altri motivi).
Salario minimo, il Pd suona la carica: “La battaglia è comune”
Per il Partito Democratico si tratta di una battaglia di senso tant’è che invoca ad una battaglia comune cercando di portare dalla sua parte le altre opposizioni ma anche di ottenere il placet di Giorgia Meloni la quale, a ben vedere, non ritiene la riforma in questione necessaria. Ma Elly Schlein andrà fino in fondo e, se necessario, arriverà anche allo scontro. Lo ha promesso già pochi minuti dopo la sua elezione a Segretaria dem. A ribadirlo è una delle persone enucleate nel suo cerchio magico nonché responsabile dei rapporti politici della mozione Schlein: Francesco Boccia. Le parole dell’ex Ministro:
Penso che sia doveroso da parte di tutti costruire un fronte comune tra le opposizioni, Schlein ha proposto un tavolo di coordinamento. Hanno detto tutti sì davanti a migliaia di persone e mi auguro che si possa fare insieme. Sappiamo che ci sono cose da chiarire con il sindacato, ci sono parti che non sono favorevoli, spingono sui contratti collettivi, e siamo d’accordo, ma ci sono milioni di lavoratori che non hanno la fortuna di essere assistiti dai contratti collettivi. L’asticella porrebbe essere 9,50 l’ora come ha proposto Orlando, o dieci euro. L’importante è che ci sia una soglia sotto la quale si va nell’illegalità.
L’intesa con Bonaccini ed il mosaico dei capigruppo
La battaglia sul salario minimo è talmente importante che Elly Schlein ha avviato un punto con l’altra componente massiccia interna al Pd, quella che è collegata alla mozione di Stefano Bonaccini. I due – spiega l’AGI – hanno avuto un contatto telefonico oggi. Ma non hanno parlato solamente di temi bensì anche del tema saliente in queste ore: gli assetti del partito, La prima tessera da sistemare è quella dei capigruppo. Fonti parlamentari del Pd spiegano che si punta a chiudere sulle presidenze dei gruppi questa settimana, per poi dedicarsi agli assetti interni al partito, a cominciare dalla segreteria. Una fase che verrà affrontata senza contraddire l’idem sentire che anima le due parti del Pd: procedere ad una gestione unitaria del partito.