Ospite di un evento a Milano, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha fatto il punto su alcuni aspetti dell’attuale politica economica nazionale e internazionale: inflazione, tasso d’interesse e riforma fiscale.
Partendo proprio da quest’ultimo punto, il leader del secondo settore ha commentato le dichiarazioni del viceministro Maurizio Leo sulla flat tax, che sarà posticipata nell’agenda di governo alla seconda parte della legislatura. Nel merito, Bonomi si dice dubbioso che sarà attuata con l’attuale delega fiscale (utile per avere un confronto anche con le parti sociali), pur affermando di essere d’accordo con il principio della progressività.
Confindustria attenderà dunque i primi decreti attuativi, “per capire se la riforma fiscale sarà organica o creerà più svantaggi per le imprese”.
Riforma fiscale, Bonomi: “Su flat tax attendiamo decreti attuativi”
Come è noto, il primo step della riforma fiscale promossa dal governo Meloni sarà il restyling dell’Irpef, che sarà ora suddivisa in tre aliquote: Bonomi, leader degli industriali, contesta soprattutto la logica di fondo:
Se vogliamo creare un Fisco per le imprese è più opportuno premiare che essere leva di gettito fiscale
Carlo Bonomi, presidente di Confindustria
Il riferimento è alla concezione degli incentivi, che l’Esecutivo intende garantire in base al numero di assunzioni, mentre Confindustria chiede siano regolati sulla base degli investimenti. O ancora su altre misure che rappresentano battaglie storiche dell’organizzazione, come il taglio del cuneo fiscale (“Che porterebbe un risparmio annuo quattro volte più alto del riordino Irpef”).
Successivamente, Bonomi ha bacchettato anche la Banca Centrale Europea, rea “di non saper trovare alternative al rialzo dei tassi d’interesse per combattere l’inflazione” (con un accenno alla posizione influente della Germania). Nel suo discorso ha ricordato gli anni Dieci, postumi al crac finanziario del 2008, in cui i tassi erano addirittura negativi ma hanno consentito la ripresa economica. Di conseguenza, dal suo punto di vista la situazione è assolutamente gestibile, altrimenti si alimentano preoccupazioni e si affievoliscono le certezze.