A una settimana dalla manifestazione di protesta, la città di Piombino dovrà ora “fare i conti” con l’effettiva presenza del rigassificatore “Golar Tundra”, arrivato ieri al porto livornese dopo una traversata di circa un mese.

Ad accoglierla fisicamente il governatore della Toscana Eugenio Giani, mentre il sindaco Francesco Ferrari (Fdi) ha disertato l’appuntamento. Del suo posizionamento si è discusso molto negli ultimi mesi, molto più che per l’impianto di Ravenna (dove la situazione sarà analoga nel futuro a breve termine): una soluzione temporanea salutata favorevolmente grazie al fatto che ridurrà la dipendenza energetica gassosa dell’Italia dall’estero (Russia in primis).

L’arrivo della nave rigassificatrice consente di rispettare il cronoprogramma che permetterà al nostro Paese di liberarsi del tutto, entro quest’anno, dalla dipendenza del gas russo

Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy

Rigassificatore di Piombino, Giani: “Con il Comune approccio collaborativo”

Partita da Singapore a fine febbraio, la nave che ospita il rigassificatore è dunque attraccata alla darsena di Piombino, dove rimarrà ormeggiata per i prossimi anni. Di proprietà di Snam, la principale società italiana di infrastrutture energetiche, ha un valore complessivo di 350 milioni di dollari: costruita nel 2015 ha il suo “core” nei quattro serbatoi di stoccaggio del GNL, il gas naturale liquefatto, dalla cubatura totale pari a 170mila metri cubi.

Bisognerà però attendere un paio di mesi prima di vederla all’opera. Snam ha infatti chiesto una proroga per effettuare i controlli di natura tecnica e provvedere agli allacciamenti con la rete “di terra” del metano. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, commenta positivamente l’arrivo, che insieme a quello di Ravenna previsto entro fine anno, consentirà all’Italia di guardare con fiducia alla transizione energetica. I nuovi “serbatoi” di gas saranno ora l’Algeria, l’Azerbaijan e la Libia, in virtù degli accordi commerciali stipulati dal governo Draghi.

Come detto, presente il governatore regionale Eugenio Giani, il quale ha parlato di “tappa fondamentale per lo sviluppo della politica energetica nazionale”. L’auspicio del presidente è che l’arrivo della nave possa far ricredere la cittadinanza, sia i movimenti associazionisti ambientalisti, che il Comune: da tempo va infatti avanti un braccio di ferro giudiziario arrivato fino al Tar, che ha respinto la richiesta di sospensiva presentata dal Comune.

Il governatore ha poi invitato le autorità di Piombino “a sedersi con me, con il ministro e le autorità del governo per poter indicare le opere complementari“, tuttavia ha confermato il gelo con il sindaco Ferrari glissando con un salomonico “Quando sarà il momento mi cercherà lui”.

Complessivamente, il rigassificatore ospiterà fino a cinque miliardi di metri cubi di gas durante il prossimo triennio: un volume che “consentirà alle famiglie di pensare a bollette meno care e di avere un approvvigionamento energetico sostenibile”. Intanto slitta al prossimo 26 giugno grazie alla proroga trimestrale concessa a Snam la presentazione del progetto integrativo di ricollocazione della nave rigassificatrice Golar Tundra, oltre agli interventi necessari per la dismissione della struttura.

Sulla questione è intervenuto anche Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana, il quale fa intendere come il rigassificatore sia una tappa di passaggio. L’obiettivo finale, infatti, è “la strada delle rinnovabili, del geotermico e dell’idroelettrico”: un proposito che potrebbe rendere la Regione futura pioniera dell’autosufficienza energetica rinnovabile.