Domani potrebbero arrestare Donald Trump e l’attenzione è massima. A reprimere la chiamata all’azione che l’ex Presidente degli Stati Uniti ha fatto ai suoi sostenitori è stato Kevin McCarthy. Lo speaker della Camera, scrive l’AGI, ha rilasciato un’intervista a The Hill in cui ha cercato di sedare il clima: “Non penso – ha detto – che la gente dovrebbe protestare contro questa roba”. Ha altresì difeso le parole di Trump nell’intendo di darle una interpretazione differente rispetto a quella, apparsa piuttosto spinta, che gli è stata data. Così McCarthy:
Stava chiedendo agli altri di spiegare cosa sta succedendo. Non stava parlando in modo dannoso. Nessuno dovrebbe farsi del male l’un l’altro. Ed è per questo che si dovrebbe davvero rendere la legge uguale perché se così fosse, non accadrebbe nulla. Se questo dovesse accadere, vogliamo calma là fuori.
Trump arresto, McCarthy placa i toni ma…
Sul tema è intervenuta anche Marjorie Taylor Greene, sostenitrice e di Kevin McCarthy e di Donald Trump. Costei, a differenza dello speaker della Camera, è parsa ringalluzzire i toni alti dell’ex Presidente degli Stati Uniti:
Non penso che ci sia qualcosa di sbagliato nel chiamare per le proteste. Gli americani hanno il diritto di riunirsi e il diritto di protestare.
Queste sono state le sue parole ad un gruppo di giornalisti da cui è stata avvicinata in Orlando nella giornata di ieri. Greene, poi, ha detto che non farà personalmente parte delle protesta ma che sarà in prima linea in vista delle elezioni Presidenziali del 2024:
Non ho bisogno di protestare. Ma so cosa farò alle elezioni del 2024: Voterò ogni singolo democratico fuori dall’ufficio che posso, e spenderò tutte le mie energie per raccogliere fondi e lottare per porre fine a questa estrema corruzione in America. Questo è quello che penso che dovremmo fare. Le persone hanno il diritto di scegliere.
Cosa è successo
Nonostante il ritorno sui social network Donald Trump continua ad usare la sua piattaforma di comunicazione: Truth. E lo fa, come suo costume, per veicolare messaggi molto specifici e che, spesso, chiamano alla mobilitazione. Il contenuto:
Fughe di notizie illegali dal corrotto e politicizzato ufficio del procuratore di Manhattan indicano che l’ex presidente degli Stati Uniti sarà arrestato martedì della prossima settimana. Manifestiamo, riprendiamoci il Paese. Senza che ci sia nessun reato dimostrato, il candidato repubblicano ed ex presidente degli Stati Uniti sarà arrestato martedì della prossima settimana. Il sogno americano è morto. Gli anarchici della sinistra radicale hanno rubato le elezioni e il cuore del nostro Paese. Il crimine e l’inflazione stanno distruggendo il nostro stile di vita.
Le ragioni dietro la procura sarebbero da ritrovarsi nel caso Stormy Daniels, la pornostar con cui Trump avrebbe avuto una relazione e che avrebbe pagato per farla tacere durante la campagna elettorale, poi vinta dal Tycoon.
Il legale di Donald Trump ha già fatto sapere che costui non si opporrà all’azione della legge e, quindi, delle forze dell’ordine. Se davvero si dovesse procedere all’arresto, Trump ha promesso di collaborare. Ma questo non gli vieta di chiamare i suoi sostenitori all’azione. La sensazione, infatti, è che Trump voglia approfittare di questa eventualità per alimentare il sentimento antiestablishment che muove molte dei suoi elettori. Una spinta in più per stringere, in vista delle elezioni presidenziali a cui ha dichiarato di voler fare parte, sostenitori intorno a sé.