La riforma fiscale immaginata dall’esecutivo dovrebbe creare una nuova Irpef a 3 aliquote dalle quattro attuali – 23%, 25%, 35% e 43% – già dal prossimo anno. Una novità che cambierà gli stipendi degli italiani ed è importante capire chi ci guadagna e chi ci perde. Sono diverse le ipotesi al momento sul tavolo del Mef, a partire dalla modifica delle aliquote e degli scaglioni di imposta per i redditi medio-bassi.
Prima di tutto, però, è importante considerare che al momento quella approvata dal governo Meloni è una legge delega che indica le linee guida della riforma e, allo stesso tempo, con la modifica delle aliquote cambierà anche la curva delle detrazioni per carichi familiari e di lavoro. Nella legge delega, inoltre, ci sono anche l’Iva azzerata per i beni di prima necessità, lo stop alle comunicazioni fiscali nei mesi di agosto e dicembre e le sanzioni penali attenuate per chi si è trovato impossibilitato a pagare.
Una riforma che potrebbe andare a toccare lo stipendio della gran parte dei lavoratori dipendenti: ecco come cambiano gli stipendi con la riforma fiscale e chi potrebbe guadagnarci di più.
Fino a 260 euro di risparmio: ecco per chi
L’ipotesi che sembra avere maggiore consenso al governo, in quanto più economica, accorpa i primi due scaglioni estendendo fino a 28mila euro di reddito lordo annuo l’aliquota del 23% che oggi si ferma a 15mila euro per alzarsi al 25% sui redditi superiori. Il resto del panorama Irpef rimarrebbe invariato chiedendo il 35% fra 28mila e 50mila euro e il 43% sopra.
Il vantaggio immediato andrebbe ai redditi tra 15mila e 28mila euro che occupano il secondo scaglioni e che vedrebbero tagliata l’imposta di due punti percentuali. Un effetto che si estenderebbe anche alle fasce più alte che sentirebbero lo sconto sulla fascia di reddito interessata dal cambio dell’aliquota. In questo scenario, come si legge su Il Messaggero, si avrebbe un guadagno per tutti: dai 100 euro per un reddito da 20mila euro ai 400 euro per chi dichiara 35mila euro, fino ai 700 euro dei redditi più alti.
Per chi ha un reddito da 28mila in su l’effetto sarebbe uguale: 260 euro a parità di detrazioni, ma in termini percentuali lo sconto scenderebbe al crescere del reddito.
Un’altra ipotesi al vaglio, anche se più costosa, è l’abbassamento di sette punto della terza aliquota: 23% fino a 15mila euro; 28% fino a 50mila; 43% oltre 50mila euro. Una riforma che, spiega Il Messaggero, si tradurrebbe in una perdita pari a 150 euro per un reddito da 20mila euro e un risparmio per gli altri scaglioni ma con differenze: 100 euro per chi dichiara 35mila euro e addirittura 1.150 euro per i redditi più alti.
Ci sarebbe anche una terza ipotesi, ancora meno costosa: 23% fino a 28mila, 35% fino a 50mila e 43% oltre 50mila), garantirebbe 100 euro di risparmio per la fascia più bassa e 260 euro per tutti gli altri redditi oltre 28mila euro.
Come cambiano gli stipendi con la riforma fiscale?
Analizziamo gli scenari con la nuova Irpef prevista dalla riforma fiscale. I redditi più bassi, quelli da 20mila euro, potrebbero subire una perdita pari a 150 euro oppure ottenere un risparmio fino a 100 euro. Mentre per le fasce alte il beneficio è assicurato: fino a 260 euro di risparmio per redditi da 50 e 60mila euro.
L’unica certezza al momento è che i redditi tra i 15mila e i 28mila potrebbero rientrare in un primo scaglione con aliquota al 23%, ma quali sarebbero i vantaggi per gli italiani? Per un calcolo preciso bisognerebbe sapere anche come vengono modificate le detrazioni, come anticipato, ma se ipotizziamo che queste restino invariate possiamo analizzare i risparmi annuali sull’Irpef per i redditi superiori ai 15mila euro.
Reddito annuale € | Risparmio di imposta annuale € |
16.000 | 20 |
18.000 | 60 |
20.000 | 100 |
22.000 | 140 |
24.000 | 180 |
26.000 | 220 |
28.000 | 260 |
oltre 28.000 | 260 |