Daniela Santanchè ministro del turismo destagionalizzazione borghi turistici per incentivare il settore: questo è il nuovo obbiettivo del ministro Santanchè incentrato maggiormente sugli eventi culturali, le manifestazioni sportive e sulle sagre.
Destagionalizzare: il punto cardine della proposta
Daniela Santanchè ministro del turismo destagionalizzazione borghi turistici; insieme ai ministri della sovranità alimentare Lollobrigida e quello della cultura Sangiuliano, Daniela Santanchè pensa a un pacchetto Italia e, in un’intervista al settimanale La Verità dichiara: “Abbiamo 80 milioni di italiani all’estero e dobbiamo riannodare i fili con la nostra cultura, le nostre tradizioni, con la patria. Il turismo è prima di tutto scambio, incontro, noi dobbiamo ricostruire l’orgoglio italiano. Tutto il mondo desidera la nostra cucina, le nostre città d’arte, la moda, il design italiani. Dobbiamo costruire una postura degli italiani che quando vanno in giro per il mondo si fanno promotori del nostro Paese”.
Il problema della formazione
Il ministro del turismo si dice essere preoccupata per quanto concerne la formazione dei lavoratori del settore turismo, puntando sulla destagionalizzazione dei borghi italiani in modo tale da rendere il turismo accattivante durante tutto l’anno, puntando di più anche su quello termale, ritrovo di milioni di persone in cerca di relax e benessere: “Le abbiamo inventate noi e non è possibile che ci abbiano superato altre nazioni, ho in mente un grande rilancio del termalismo che oltretutto richiede una filiera di professionalità specifiche. Sto lavorando con tutti i ministri per arrivare alla massima professionalizzazione nel turismo. Con il ministro Anna Maria Bernini operiamo per qualificare la formazione alta, non è possibile che la migliore Università per il turismo stia in Svizzera. Dobbiamo lavorare sugli istituti tecnici e sui professionali.”
Dove nacquero le terme
Le terme, come ha sottolineato il ministro del turismo Daniela Santanchè furono inventate proprio nell’antica Roma e possono benissimo essere considerate un vero e proprio vanto della cultura italiana. Tuttavia, ai nostri giorni, anche per la scarsa formazione delle risorse che vengono introdotte in questo mondo lavorativo, si è un po’ perso il prestigio che queste avevano nei millenni scorsi, venendo prevaricate da realtà europee che non vantano una storia così antica ed importante come quella nostrana. Ma quando iniziarono a sorgere i primi plessi termali dell’antica Roma? Oltre duemila anni fa e sfruttavano i quattro elementi naturali messi al servizio di un’esperienza sensoriale completa, ovvero l’acqua nelle vasche a diverse temperature, il fuoco per riscaldare gli ambienti, la terra utilizzata per i vari trattamenti estetici che andava dalla semplice argilla ai più sofisticati marmi d’importazione ma anche l’aria che creava un’atmosfera densa di calore, umidità e oli profumati. I bagni termali generavano sensazioni tattili e olfattive di ogni tipo nascendo dapprima da una necessità igienica ma che poi si trasformò in un vero e proprio culto della civiltà romana che persiste tutt’oggi.