Scuola, i nuovi aumenti stipendi a insegnanti e personale Ata arriveranno nel cedolino di aprile o maggio 2023, probabilmente già con il nuovo contratto dell’Istruzione e Ricerca firmato. Durante la scorsa settimana, il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, aveva annunciato lo spostamento dei 300 milioni di euro a favore degli stipendi del personale della scuola, soldi che erano destinati al potenziamento della professione dell’insegnante. Le nuove risorse andranno a integrare l’accordo stipulato a inizio dicembre, mese nel quale i docenti avevano ricevuto aumenti medi degli stipendi pari a 101 euro lordi mensili. Per la restante parte del personale della scuola gli incrementi si erano fermati a 98 euro medi. Per tutti erano stati versati nel cedolino di Natale anche gli arretrati dovuti per il ritardato rinnovo del contratto 2019-2021. Con lo stanziamento della scorsa settimana arriverà nelle buste paga del personale della scuola un ulteriore ritocco dello stipendio.
Scuola, nuovi aumenti stipendi a insegnanti e Ata nel cedolino di aprile o maggio 2023
È previsto con il pagamento degli stipendi di aprile o maggio 2023 anche il ritocco degli stipendi dei docenti e del personale Ata. Circa 300 milioni aggiuntivi sbloccati nella scorsa settimana dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che andranno a incrementare le retribuzioni di circa 850mila insegnanti che passeranno da aumenti medi di 101 euro di dicembre 2022 a 124 euro medi dei prossimi mesi. A regime, anche gli stipendi del personale Ata avranno degli incrementi delle retribuzioni. Per l’esercizio finanziario dello scorso anno sono a disposizione nuove risorse per 320,8 milioni di euro mentre, per il 2023, 257,5 milioni. Risorse che fanno lievitare gli stanziamenti per le retribuzioni del personale scolastico a circa 3 miliardi di euro complessivi, riferiti al rinnovo contrattuale del triennio 2019-2021. Interessati al nuovo contratto sono in tutto 1.232.248 dipendenti, dei quali 1.154.993 impiegati nella Scuola e Afam (inclusi gli 850mila docenti) e 77.255 dipendenti delle università (a esclusione dei professori) e degli enti di ricerca. Con le nuove risorse stanziate dal governo, l’incremento medio del comparto Scuola sale rispetto ai 98 euro di dicembre (101 euro per gli insegnanti), per una percentuale superiore al 4,2%. Gli insegnanti arriveranno a guadagnare al lordo 124 euro in più al mese, in media.
Rinnovo contratto scolastico 2019-2021: a che punto è
Per quanto riguarda il versamento degli arretrati, ai docenti e al personale Ata è stato già versato quanto dovuto con il cedolino NoiPa di dicembre. Mediamente, gli insegnanti hanno percepito 2.450 euro, ma considerando anche il personale Ata la media è stata di 2.362,49 euro. Nell’atto integrativo del contratto sono stati inclusi anche i 100 milioni di euro aggiuntivi stanziati per il 2022. Delle risorse, 85,8 milioni andranno agli insegnanti, il restante al personale Ata. Per i sindacati, tuttavia, con queste risorse si arriva a un aumento di 3-4 euro al mese. Intanto, il contratto dell’Istruzione e della Ricerca è arrivato alle battute finali. Sono previsti incontri nei prossimi giorni all’Aran (con convocazione dei sindacati per i giorni 23, 27 e 30 marzo). L’obiettivo del ministero dell’Istruzione è quello di chiudere la partita entro la prossima Pasqua. Nella contrattazione sarà discussa anche la destinazione di ulteriori 30 milioni di euro per la valorizzazione degli insegnanti: per l’anno scolastico in corso la competenza spetta al ministero, successivamente si passerà alla contrattazione sindacale sulla base di criteri di premialità degli insegnanti che assicurino la continuità didattica, soprattutto per le zone svantaggiate dell’Italia (piccole isole). Nei prossimi tavoli, inoltre, si discuterà di formazione degli insegnanti e di sanzioni disciplinari.