Pignoramenti più facili con la riforma fiscale, diventa più efficace la riscossione delle cartelle esattoriali, ecco tutti i nuovi cambiamenti di prossima attuazione dovuti all’effetto del coordinamento tra gli istituti di bancari e l’Agenzia delle Entrate. Non solo.

Il governo italiano sta cercando di falciare l’obsoleta prassi della Riscossione, semplificando la procedura rendendo più facile i rapporti tra cittadini e fisco, rafforzando gli strumenti disponibili nelle mani dell’Agenzia delle Entrate.

Brutte notizie, quindi, per i contribuenti morosi, la procedura automatica porterà all’individuazione immediata del conto corrente bancario o postale da pignorare.

Riforma fiscale: ecco come cambia la procedura di pignoramento

A riguardo, si precisa sin da subito che, il governo Meloni ha semplificato anche la depenalizzazione per gli evasori in stato di bisogno economico.

Peraltro, c’è da chiedersi come verrà chiarita questa contraddizione nei prossimi giorni.

A dire il vero, emergono, chiaramente nella bozza della legge di delega fiscale convalidata dal Consiglio dei Ministri, le nuove regole che dovrebbero andare a regime nel 2024. Nel complesso, si tratta delle nuove norme che rivoluzioneranno l’imposizione fiscale.

Le regole del pignoramento dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione

Nell’articolo 72 bis, del DPR 603/1973 sono contenute le regole operative per il pignoramento presso terzi operato dall’Agenzia delle Entrate. In particolare, l’assenza del giudice dell’esecuzione per procedere all’espropriazione forzata.

In sostanza, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione può in piena autonomia procedere con un pignoramento, senza dover richiedere e attendere l’autorizzazione del giudice dell’esecuzione.

Tuttavia, sebbene i poteri dell’Ente impositore sono molto ampi, la procedura veniva frenata dall’assenza dell’aggiornamento dei dati prodotti dalle banche.

Infatti, la norma ordinaria porta gli istituti bancari a inoltrare l’aggiornamento dei dati dei clienti annualmente. Un punto che pone l’ex Equitalia su un piano di svantaggio non potendo ottenere dati effettivi e reali sulla consistenza economica dei contribuenti debitori.

L’Ente impositore non può conoscere la consistenza in tempo reale del conto corrente bancario o postale del contribuente, quindi verificare la solidità del debitore.

Pignoramenti più facili e veloci grazie alla riforma fiscale

Il governo italiano ha introdotto una nuova norma che regola il pignoramento del conto corrente bancario o postale e riguarda la “razionalizzazione e automazione”. La disposizione normativa è contenuta nella legge delega fiscale, insomma, si tratta di un modo per rendere immediata l’espropriazione forzata.

In sostanza, la norma prevede la dichiarazione stragiudiziale del terzo permettendo una maggiore coordinazione tra l’Agenzia delle Entrate – Riscossione e gli istituti bancari.

In questo modo, il fisco entrerà in possesso di tutti i dati reali ed effettivi del conto corrente, permettendo l’avvio del pignoramento a colpo sicuro, ovvero quando il sistema rileva la disponibilità economica del debitore.

Notifica pignoramento presso terzi agenzia entrate riscossione

Il nuovo sistema metterà il fisco nella condizione di conoscere tutti i soldi che transitano sul conto corrente in tempo reale, quindi di conoscere la solvibilità del contribuente moroso.

La cartella esattoriale è un titolo esecutivo, il contribuente ha 60 giorni dalla notifica dell’atto per contestarlo o procedere al pagamento delle somme dovute. La tempistica sulla validità dell’atto esecutivo si aggira intorno a poco più di un anno. Per questo, trascorso questo limite la Riscossione invia un nuovo atto di intimazione di pagamento prima di poter avviare la procedura di espropriazione forzata.

Secondo quanto si legge nella riforma fiscale verrebbe allungato il periodo legato all’efficacia del titolo esecutivo, al fine di accelerare la procedura del pignoramento.  In sostanza, verrebbe eliminato il secondo passaggio che porta alla rinotifica dell’intimazione di pagamento.

Al riguardo, si ricorda che parliamo di disposizioni contenute nella bozza della legge delega che potrebbero essere soggette a correttivi. Intanto, se dovessero restare immutate, il vantaggio verrebbe registrato solo dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione, che potrebbe velocizzare la riscossione dei debiti attraverso un pignoramento lampo.

A ogni modo, si tratterebbe di  un sistema che centra in pieno uno degli obiettivi della riforma fiscale, ovvero quello di evitare la catasta di debiti insolvibili.