Credit Suisse accordo Ubs acquisizione. Dopo giorni di trattative finalmente è stato raggiunto l’accordo: UBS acquisterà Credit Suisse. L’accordo è stato mediato dal governo svizzero con sede a Berna ed è stato raggiunto per 3 miliardi di franchi svizzeri, esattamente per 0,76 franchi svizzeri ad azione. Un prezzo basato sul valore dell’istituto di credito alla chiusura dei mercati di venerdì. Il fine settimana è infatti trascorso tra negoziati serrati e trattative perché era necessario trovare una soluzione prima che lunedì riaprissero i mercati e si rischiasse un effetto contagio sulle borse.
Le autorità svizzere: “Non è un salvataggio, ma un’operazione commerciale”
Nel comunicato diffuso per annunciare la notizia dall’istituto Credit Suisse, in cui si annuncia appunto la fusione, si dice che dovrebbe essere completata entro la fine del 2023. Immediato il plauso delle autorità svizzere: “non è un salvataggio, ma una soluzione commerciale”. Per raggiungere e chiudere l’accordo è stato infatti necessario che il Consiglio Federale svizzero, l’organo di governo, desse il via libera alla acquisizione. L’ok è arrivato perché l’operazione è stata valutata come un importante contributo alla stabilità del mercato finanziario. “Fino alla conclusione dell’acquisizione” spiegano inoltre “la Confederazione concede garanzia per un sostegno supplementare di liquidità a Credit Suiss”. Una garanzia che sarà erogata attraverso la Banca Nazionale Svizzera.
Christine Lagarde (Bce): “Azione rapida e decisa”
Gli fa eco anche la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde che dice: “la decisione determinante per assicurare la stabilità finanziaria anche in Europa. Operazioni come questa sono fondamentali per ripristinare le condizioni di mercato e garantire la stabilità finanziaria” continua Lagarde. “Il settore bancario dell’area dell’euro è resiliente e ci sono forti posizioni di capitale e di liquidità” aggiunto la numero uno di Francoforte. Sulla stessa linea anche la Bank of England e il Tesoro americano nonché la Federal Reserve, che in una nota congiunta ricordano come le banche americane siano solide. L’operazione Ubs Credit Suisse è stata infatti necessaria dopo che la seconda era scivolata in borsa arrivando a perdere il 24,4%. Un calo che era dovuto ad alcune voci sulla necessità di un intervento finanziario da parte degli azionisti. Proprio il principale azionista, la Banca Nazionale Saudita però aveva negato questo intervento. La notizia delle difficoltà di Credit Suisse aveva portato le borse europee a perdere 355 miliardi di valorizzazione.