Nel corso dell’Angelus di oggi a Piazza San Pietro, Papa Francesco ha parlato dell’Ucraina che si avvicina al 400esimo giorno di guerra dopo l’invasione da parte della Russia. Il Pontefice ha ricordato ai credenti presenti di “non dimenticarsi di pregare per il martoriato popolo ucraino che continua a soffrire per i crimini della guerra. Ecco un estratto dal suo consueto Angelus:

Come il cieco, sappiamo vedere il bene ed esser grati per i doni che riceviamo? Testimoniamo Gesù oppure spargiamo critiche e sospetti? Siamo liberi di fronte ai pregiudizi o ci associamo a quelli che diffondono negatività e pettegolezzi? Siamo felici di dire che Gesù ci ama e ci salva oppure, come i genitori del cieco nato, ci lasciamo ingabbiare dal timore di quello che penserà la gente? E ancora, come accogliamo le difficoltà e le sofferenze degli altri? Come maledizioni o come occasioni per farci vicini a loro con amore?

Queste le parole di Bergoglio che, nel commentare la pagina del Vangelo di oggi, ricorda a tutti l’importanza di pensare al prossimo.

Papa Francesco, il messaggio per l’Ecuador

Il Papa ha poi continuato il suo messaggio che dà sulla piazza del Vaticano ricorda:

Chiediamo a Dio la grazia di stupirci ogni giorno. di vedere le varie circostanze della vita, anche le più difficili da accettare, come occasioni per operare il bene, come ha fatto Gesù col cieco. Anche la Madonna, insieme a San Giuseppe, ci aiuti in questo. Lui era un uomo giusto e fedele.

Sul finale poi, il Pontefice ha ricordato le vittime del terremoto in Ecuador e della festa del papà:

Cari fratelli e sorelle, ieri in Ecuador un terremoto ha causato morti, feriti e ingenti danni. Sono vicino al popolo ecuadoriano e assicuro la mia preghiera per i defunti e per tutti i sofferenti. San Giuseppe? Facciamo gli auguri a tutti i papà, che possano trova nel santo il modello e il sostegno per vivere bene l’essere papà.