Tragedia in Oklahoma City, negli Stati Uniti, dove due gemelli di 18 mesi, Loklyn e Loreli Callazzo, sono muoiono annegati in piscina nella villa di famiglia.

I due fratelli, un maschietto e una femminuccia, sono stati trovati privi di vita sott’acqua dalla madre 37enne Jenny Callazzo, nel pomeriggio di Giovedì 16 Marzo.

Secondo una prima ricostruzione portata avanti dalle autorità locali, la bisnonna dei due piccoli, malata di Alzheimer, avrebbe lasciato la porta dell’abitazione aperta, con i due gemelli che sarebbero riusciti a uscire per poi cadere nell’acqua torbida della piscina.

La tragedia è avvenuta in una villa in cui la mamma dei piccoli vive insieme a sua nonna, sei figli e il marito Sonny, dirigente di marketing di 42 anni.

Quando i Vigili del Fuoco e i sanitari sono arrivati nell’abitazione di Oklahoma City hanno subito recuperato i due corpicini, tentando la rianimazione cardiopolmonare su entrambi. Purtroppo per Locklyn e Loreli non c’era però più nulla da fare, i due sono stati rinvenuti intorno alle 10.45 e dichiarati morti intorno alle 13 quindi circa due ore dopo.

La polizia statunitense ha avviato un’indagine per chiarire la dinamica della tragedia, anche se un altro parente dei bimbi ha confermato che la bisnonna con l’Alzheimer aveva dimenticato la porta sul retro aperta, questo avrebbe consentito ai gemelli di uscire e raggiungere la piscina, dove sono caduti e annegati.

Per questo motivo gli inquirenti ritengono che non ci sia stata una condotta criminale, ma che si è trattato di un drammatico incidente, probabilmente dovuto a una dimenticanza dell’anziana signora.

Stati Uniti gemelli muoiono annegati in piscina: avviata una raccolta fondi

Sulla piattaforma GoFundMe è stata anche avviata una raccolta fondi per aiutare la famiglia a sostenere le spese successive alla morte dei due bambini, con le donazioni che hanno da poco superato i 7 mila dollari, arrivando quasi all’obiettivo finale, di 7,500 dollari.

“Questi due bambini ci sono stati portati via troppo presto, si legge nel post. Qualsiasi aiuto sarà molto apprezzato, come l’amore e il sostegno di tutti”. 

Laura Gamino, coordinatrice per la prevenzione degli infortuni per i traumi presso OU Health, ha sottolineato come i genitori debbano prestare molta attenzione quando in casa esistono piscine, vasche o altre contenitori d’acqua che possono nascondere grandi pericoli per i bimbi:

“Tutto può succedere in un istante. I bambini sono attratti dall’acqua, ma quando sono così piccoli ovviamente non hanno le capacità per nuotare o uscire da una piscina dopo esserci caduti dentro. Inoltre, al contrario di quanto si possa pensare, si tratta di incidenti che avvengono in totale silenzio: i bimbi non possono gridare se stanno annegando ed è una delle cose più spaventose. Quello che consiglio ai proprietari di case con piscine è di costruire dei recinti con un cancello che i bambini piccoli non possano aprire”.

I dati sull’annegamento infantile

Oltre il 20% dei decessi nella fascia 0-14 anni è dovuto ad incidenti domestici. Un dato che fa pensare, che evidenzia la necessità di mettere in pratica strategie per insegnare ai genitori a prevedere le situazioni pericolose quando possibile e di saper intervenire nel modo più appropriato qualora l’incidente dovesse capitare.

Il rapporto globale sull’annegamento mostra che si tratta di una delle principali cause di decesso infantile. A livello globale, i più alti tassi di annegamento sono tra i bambini di 1-4 anni, seguiti dai bambini di 5-9 anni.

Nella regione del Pacifico occidentale dell’Oms, i bambini di 5-14 anni muoiono più frequentemente da annegamento di qualsiasi altra causa e per questo risulta essere una delle prime 5 cause di morte per le persone di età compresa tra 1 e 14 anni in 48 di 85 paesi con dati che soddisfano i criteri di inclusione rilevati dall’Oms.