Comune di Roma e Municipio II condannano l’operazione di pulizia condotta dal movimento Azione Frontale, avvenuto ieri i18 marzo. I militanti si erano infatti dai appuntamento la mattina, sotto il Ponte della Musica, per una riqualificazione urbana che, però, prevedeva anche la copertura della street art. Attimi di tensione con chi ‘gestisce’ quegli spazi e paura per le famiglie con i bambini che volevano solo passare un tranquillo sabato mattina. Un gesto ritenuto “ignobile” da Rino Fabiano, assessore del Municipio II.
Il commento dell’assessore Andrea Catarci
Arriva quindi la dura condanna dalle istituzioni, perché la street art serve a colorare quell’aria che altrimenti sarebbe grigia e perché, in fin dei conti, riqualifica gli spazi – se fatta bene. “I murales del Ponte della Musica – dice a Tag24 Andrea Catarci, assessore ai Servizi e al Personale di Roma – erano degli abbellimenti di alcuni spazi altrimenti grigi e brutti, come sono i muri grigi e sporchi che ha preferito ribadire l’estrema destra e che gode di libertà d’azione. Vanno in giro in assetto militare a fare la voce grossa”.
“Questi gruppi esprimono quello che sono: da una parte preferiscono il grigio ai colori e sono capaci di fare la voce grossa in 10 contro i ragazzi che gestiscono quegli spazi; dall’altra portano la loro presunta cultura di pulizia. Se chi si occupa del parco vuole fare la street art, non sta a loro a ribadire che il grigio è meglio del colore. È un atto di prepotenza nei confronti di quei ragazzi. La street art per me è una riqualificazione spontanea. Personalmente, a me piace la street art, legittima o meno con i rapporti istituzionali. Sono un fan della street art. Penso sia meglio di un muro grigio, scrostato e brutto dal punto di vista visivo”.
Murales Ponte della Musica, Fabiano (Municipio II): “Nessuna autorizzazione”
Rino Fabiano, assessore all’ambiente del Municipio II, conosce molto bene quegli spazi e la loro situazione. “Sotto il Ponte della Musica – spiega a Tag24 – non c’è nulla che ha mai ricevuto dei permessi.
La sotto non ci va nemmeno l’ama, è difficile immaginare che ci sia qualcuno che possa autorizzare qualcosa. Ente Regione, ente Fiume e Comune, nella fattispecie la Sovrintendenza che ha la competenza, sono stati sollecitati da noi ad assumere una posizione fattiva sulla gestione degli spazi e dei servizi. Quindi è impossibile che ci sia stata qualsiasi autorizzazione, sia per i graffiti sia per chi è andato a cancellarli”. Non solo sporcizia, lì sotto c’è anche un problema che riguarda l’accesso, che manca per mezzi, ed è solo raggiungibile attraverso alcune scalette. “Quel luogo dovrebbe essere raggiunto da una servitù carrabile, per qualsiasi problema legato anche alla sicurezza“, dice ancora Fabiano. “Anche l’ama non ha il passaggio. Ogni volta che si va lì a pulire, si va in extra tari, quindi in straordinario”.
“Ma se ci fosse una gestione ordinaria, sicuramente quel luogo sarebbe più curato. I ragazzi, certo, lo curano perché ne hanno bisogno, e lo usano insieme a tante altre persone, che vanno lì per fare sport o a passeggiare, con cui lo condividono. Il nostro obiettivo è quello che quel luogo ridiventi un luogo magico del Comune di Roma”. “L’iniziativa di cancellare i graffiti è impropria e strumentalizza i problemi veri che vanno affrontati sotto il Ponte, innescando guerre tra giovani che non hanno ragione in essere. È un atto doppiamente spregevole e sgradevole, chi lo ha fatto se ne assume le sue responsabile e non ha riconoscimento né autorizzazioni.
Fabiano: “È un esercizio di fascismo e va interrotto”
Tra l’altro penso che la street art è una risorsa inestimabile per Roma e il sottoponte. Il problema è gestire senza autorizzazione e senza il supporto delle istituzioni porta una zona d’ombra, dove si rischia che bande di prepotenti facciano prepotenze su altri ragazzi. Questo è quello che va interrotto. “Nessuno ha mai autorizzato nessun altro a cancellare graffiti e street art che peraltro sono molto belli. Senza sarebbe abbastanza grigia. È un esercizio di fascismo e va interrotto. È inaccettabile – prosegue Fabiano – che gruppi organizzati, sedicenti politici, giudichino la street art fino al punto di cancellarla, questo è il tema va interrotto.
Bisognerebbe chiamare le polizie che assumono i fatti e individuino i fatti. Non dovrebbe passare la logica che qualcuno possa fare politica censurando la street art, è un episodio grave. Se qualcuno ha pensato di essere legittimato, forse perché pensa che adesso in Italia, governando una destra totale, gli possa passare anche questo comportamento”.