Il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, chiarisce le priorità del governo sotto il profilo delle riforme, facendo rimanere piuttosto delusi i sostenitori della flat tax. La misura sull’aliquota flessibile è caldeggiata dall’intera coalizione di centrodestra, in particolare da Lega e Forza Italia, eppure il rappresentante di Fratelli d’Italia l’ordine gerarchico degli step da attuare vede al primo posto la riforma fiscale.

La flat tax la dobbiamo applicare a tutti, in via tendenziale, rispettiamo il principio costituzionale della progressività. Ma qui parliamo di cose che faremo a fine legislatura

Maurizio Leo in un’intervista al Corriere della Sera

Flat tax, la nuova aliquota sarà trasparente e progressiva

La ricetta governativa a proposito della flat tax viene successivamente spiegata nei dettagli: un sistema con un’unica aliquota progressiva garantita da un sistema misto che combini no-tax area e detrazioni in funzione del reddito individuale. “Ha il vantaggio della chiarezza e della semplicità”, suggerisce Leo, la cui filosofia è che “le imposte devono diminuire per tutti in prospettiva”.

Giorgia Meloni ha in parte predetto l’iter durante il suo intervento al Congresso Cgil, facendo intendere a chiare lettere che il primo passaggio sarà la riforma dell’Irpef, ora scomposto in tre aliquote. Versione confermata anche dal braccio destro di Giancarlo Giorgetti, il quale parla anche della situazione legata ai lavoratori autonomi e all’alto tasso di evasione fiscale che l’Agenzia delle Entrate riscontra in questi soggetti: “La soluzione? Contratti biennali preventivi con un lieve aumento del gettito fiscale”. L’obiettivo “non è fare regali o sconti ma dare certezze in una fase complicata dove il mancato introito pesa in maniera esorbitante”.

Della riforma del fisco, giudicata iniqua dalla Cgil, ha parlato anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sempre in un’intervista: a suo giudizio la misura è “coerente con l’idea di sostegno ai ceti medio-bassi e alle categorie produttive”, senza dimenticare che al suo fianco sarà integrata anche la riforma degli incentivi, già approvata in forma di legge delega dal Cdm per stimolare il confronto parlamentare e con le parti sociali.