Guerra in Ucraina, giorno 389.
Il Presidente russo Vladimir Putin questa mattina ha visitato la città ucraina di Mariupol, nell’Oblast’ di Donetsk, tragicamente salita alle cronache per i bombardamenti che l’hanno resa una città fantasma dopo pochi mesi di conflitto. Lo affermano i media russi di Stato, citando il servizio stampa del Cremlino.
Si tratta della prima visita di Putin nel Donbass dall’inizio dell’operazione militare speciale e avviene 24 ore dopo la visita in Crimea. Il leader di Mosca, scorrendo la nota, si è recato a Mariupol in elicottero e avrebbe visitato in auto diversi quartieri della città intrattenendosi in colloqui con i residenti. Da tempo l’amministrazione filorussa che governa la città ha imbastito i discorsi per la ricostruzione, a cominciare dalle attività infrastrutturali e industriali.
Il 16 marzo è stato commemorato l’anniversario dell’attacco russo al Teatro Drammatico di Mariupol, che ha ucciso centinaia di civili che si erano rifugiati al suo interno: uno dei crimini di guerra “simbolo” che vengono additati all’aggressore.
Donbass, le parole di Putin a Mariupol e la risposta di Kiev
Un attacco diretto all’Ucraina quello portato da Putin che non ha usato mezzi termini per sottolineare tutte le operazioni condotte dai nemici di guerra che ha definito “nazisti”. Accompagnato dal vice primo ministro Marat Khusnullin, il presidente russo ha avuto modo di visitare alcuni luoghi emblematici del conflitto, in particolare l’ospedale di Mariupol. A tal proposito, Putin ha dichiarato:
Tutti i dispositivi e le attrezzature mediche – tutto è stato minato. Bene, questi sono i cosiddetti nazisti. Le persone normali non lo fanno, le persone di Bandera lo fanno.
Contestualmente, Putin ha lanciato una promessa a tutta la città evidenziando l’impegno di Mosca nel costruire nuovi quartieri residenziali ed ampliare un luogo che ha definito “un piccolo angolo del paradiso”. Non si è fatta attendere invece la risposta di Kiev che ha mantenuto lo stesso tono accusatorio contro lo “zar” russo; attraverso un tweet glacial, il vice ministro ucraino ha commentato così la visita a Mariupol:
Come si addice a un ladro, Putin ha visitato l’ucraina Mariupol, sotto la copertura della notte. Innanzitutto, è più sicuro. Inoltre, l’oscurità gli permette di evidenziare ciò che vuole mostrare, e tenere al riparo da occhi indiscreti la città completamente distrutta dal suo esercito e i suoi pochi abitanti sopravvissuti.
Guerra in Ucraina, ufficialmente rinnovato l’accordo sul grano
La guerra in Ucraina prosegue anche sul campo, con il tradizionale report fornito dallo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine: nella giornata del 18 marzo la Difesa ha respinto 83 attacchi russi, concentrati quasi interamente in Donbass. In particolare, le offensive sono state condotte nei villaggi di Lyman, Bakhmut, Avdiivka, Marinka e Shakhtarsk. Critica la situazione a Zaporizhzhia, dove continuano i bombardamenti.
L’aeronautica ucraina ha risposto con 10 attacchi contro le milizie russe e abbattuto un drone Shahed-136 di fabbricazione iraniana. A Bakhmut le forze del Cremlino rimangono ancora a secco di passi in avanti nel tentativo di circondare completamente la città e “chiudere” l’esercito avversario.
Notizia positiva riguarda la dichiarazione delle Nazioni Unite quale conferma ufficiale che l’accordo sull’export di grano ucraino nel Mar Nero è stato prorogato di due mesi (ieri la sua scadenza naturale). Secondo il comunicato, l’esito positivo della trattativa consentirà di trasportare altri 25 milioni di tonnellate di grano in 45 Paesi. Kiev aveva richiesto la proroga per altri 120 giorni, come già accaduto a novembre.