Nato il 19 marzo 1943 a Varese, l’ex premier e attuale senatore a vita Mario Monti spegne oggi 80 candeline. Dagli esordi ai nostri giorni, ecco le principali tappe della sua vita personale e politica.

Mario Monti età e carriera: tutto sull’ex premier che oggi spegne 80 candeline

Monti nasce nel 1943 dal banchiere Giovanni Battista Monti e da Lavinia Capra. Dopo aver conseguito la maturità classica all’Istituto Leone XIII di Milano, nel 1965 si laurea in economia presso l’Università Bocconi e trascorre un anno all’Università di Yale, una delle più prestigiose degli Stati Uniti, avendo come professore James Tobin, premio Nobel per l’economia nel 1981. Tornato in Italia, si dedica all’insegnamento. Nel 1969 diventa professore presso l’Università di Trento e dal 1970 presso quella di Torino, che lascia nel 1985 per la cattedra di economia politica alla Bocconi, di cui è anche rettore dal 1989 al 1994 e poi, dopo la morte di Giovanni Spadolini, presidente, carica che ha mantenuto fino al 1 novembre 2022.

In questi anni affianca all’attività accademica quella amministrativa: negli anni Ottanta diventa relatore della commissione sulla difesa del risparmio finanziario dall’inflazione (1981), presidente della commissione sul sistema creditizio e finanziario (1981-1982) e membro della Commissione Sarcinelli (1867-1987), istituita per fare luce su alcuni fatti che avevano riguardato la Banca d’Italia. Nel 1988 viene nominato dal Governo De Mita e dal ministro del Tesoro Giuliano Amato membro del Comitato Spaventa sul debito pubblico e, nello stesso anno, diventa anche membro del consiglio di amministrazione della Fiat e della Banca Commerciale Italiana.

Si dà da fare, insomma. E ai suoi ruoli in ambito accademico e amministrativo si aggiungono, ben presto, anche quelli di rilievo europeo e internazionale. Nel 1994 viene designato per la nomina a commissario europeo dal primo governo Berlusconi assieme ad Emma Bonino, ottenendo le deleghe a Mercato interno, servizi finanziari e integrazione finanziaria, fiscalità e unione doganale. Una carica che mantiene anche nel corso del governo D’Alema I, con delega alla Concorrenza, ricevendo anche la Laurea honoris causa in giurisprudenza dall’Università di Varese, sua città natale, per le “elette doti di economista e giurista e per i principi e i valori ai quali ha ispirato il suo impegno civile e politico”. Tra i suoi successi in ambito scientifico si annovera il modello di Klein-Monti, che descrive il comportamento di una banca in regime di monopolio.

In ambito internazionale è stato il primo presidente di Bruege (2005-2008), un comitato di analisi delle politiche economiche nato a Bruxelles; presidente europeo della Commissione Trilaterale e membro del comitato esecutivo dell’Aspen Institute Italia, un’organizzazione internazionale non profit. Nel 2020 è stato nominato dall’Organizzazione mondiale della sanità presidente della neoistituita Commissione paneuropea per la salute e lo sviluppo sostenibile ed è a capo del gruppo internazionale sulle risorse dell’Unione europea.

Da Presidente del Consiglio a senatore a vita

Dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi nel 2011, l’allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affida a Mario Monti il compito di costituire il nuovo governo, incarico che l’economista accetta con riserva. Sciolta la riserva, il 16 novembre dello stesso anno giura al Quirinale. Il suo governo è ricordato per la riforma delle province – che ne riduce il numero, mutandone l’organizzazione interna -, l’istituzione delle città metropolitane e la riforma del sistema pensionistico, che accelera il passaggio a un modello contributivo. Si dimette il 21 dicembre 2012, rimanendo in carica d’ufficio fino all’aprile 2013. Sempre dal 2011 è senatore a vita, avendo illustrato la Patria per altissimi meriti in campo scientifico e sociale. “La Repubblica gli è riconoscente” sono le parole che il Presidente Mattarella gli ha riservato in occasione della cerimonia di congedo da presidente della Bocconi.