Ucraina Putin visita Crimea. Viaggio a sorpresa del presidente russo Vladimir Putin in Crimea, a Sebastopoli dove ha presenziato all’inaugurazione di una scuola d’arte e ha visitato un centro per l’infanzia. Una visita non annunciata e non attesa nel giorno che ricorda il nono anniversario dell’annessione della Crimea alla Russia. La penisola di Crimea è il luogo simbolo dello scontro bellico tra Mosca e Kiev, così come è simbolico il giorno in cui avviene. Nell’anniversario il leader russo ha infatti detto ancora una volta: “Le questioni di sicurezza hanno la massima priorità per la Crimea e Sebastopoli. Faremo tutto il necessario per respingere qualsiasi minaccia”.
Visita inattesa e simbolica
La visita di Putin non era attesa, anzi si pensava che il capo del Cremlino avrebbe partecipato all’inaugurazione del centro delle Belle Arti solo in video collegamento, invece si è recato personalmente a visitare il nuovo polo. Generalmente il 18 marzo, il giorno dell’annessione della Crimea alla Russia avvenuta nove anni fa, Putin partecipa ad eventi di celebrazione, ma lo fa da Mosca. Tra l’altro, l’ultima volta che il presidente russo aveva visitato la Crimea era stato nel dicembre 2022, quando si era recato a vedere i lavori di ristrutturazione del ponte che era stato distrutto dagli ucraini in ottobre. Il gesto di oggi ha quindi un duplice significato: da un lato esprime tutte le preoccupazioni sul conflitto e sulla difesa della roccaforte russa in territorio ucraino, dall’altro lancia un guanto di sfida alla decisione del Tribunale Internazionale. Solo ieri è stato emesso il mandato d’arresto della Corte Penale Internazionale dell’Aja nei suoi confronti per crimini di guerra e, in particolare, per “accertata responsabilità” nel piano di deportazione e rieducazione dei bambini ucraini in Russia.
Le accuse dell’Aja contro Putin
Per la Corte dell’Aja la deportazione sarebbe iniziata fin dal 24 febbraio del 2022, in cui cominciò l’invasione dell’Ucraina. Oltre a Putin, è stato emesso un mandato d’arresto anche per Maria Belova, commissaria del Cremlino per i diritti dell’infanzia. Il tema della deportazione in Russia di bambini ucraini è stato al centro di diverse indagini, compresa quella dell’Onu che ha portato verosimilmente al mandato d’arresto. Lo scorso 14 febbraio l’università americana di Yale ha pubblicato un rapporto che sostiene che i russi avrebbero trasferito 6mila bambini ucraini, di età compresa tra i 4 mesi e i 17 anni, in diverse strutture di “rieducazione”, dalla Crimea alla Siberia.