Il naufragio di Cutro resta ancora vivo nella mente di tanti e anche Papa Francesco ha voluto ricordare la disgrazia in occasione del ricevimento con i profughi giunti attraverso i corridoi umanitari della Comunità di Sant’Egidio. Nel corso dell’udienza mattutina al Vaticano, il Sommo Pontefice ha infatti accolto tutti i rifugiati arrivati dall’Europa dedicando loro un breve discorso in ricordo anche del terribile naufragio nel crotonese.

Contestualmente, il Papa arrivato in sedia a rotelle ha voluto spendere anche parole di elogio per la Comunità di Sant’Egidio, definendoli molto bravi, e in particolare ha voluto sottolineare l’importanza dei corridoi umanitari e di tutte le strutture volte all’assistenza dei profughi:

Quel naufragio non doveva avvenire e bisogna fare tutto il possibile perché non si ripeta. I corridoi gettano dei ponti che tanti bambini, donne, uomini, anziani, provenienti da situazioni molto precarie e da gravi pericoli, hanno infine percorso in sicurezza, legalità e dignità fino ai Paesi di accoglienza. Essi attraversano i confini e, ancor più, i muri di indifferenza su cui spesso si infrange la speranza di tantissime persone.

Il messaggio di Papa Francesco alle comunità

Come anticipato, per Papa Bergoglio è determinante il ruolo delle comunità che si adoperano per il bene di tutti i rifugiati in giro per l’Europa e non solo. Partendo dall’elogio alla Comunità di Sant’Egidio, il Sommo Pontefice si è rivolto a tutti i cristiani che lavorano in questa direzione:

Sono contento di incontrare tante persone rifugiate e le loro famiglie che sono giunte in Italia, Francia, Belgio e Andorra. La loro realizzazione è dovuta sia alla creatività generosa della Comunità di Sant’Egidio, della Federazione delle Chiese Evangeliche e della Tavola Valdese, sia alla rete accogliente della Chiesa italiana. Mi piace tanto che i cristiani si uniscano per lavorare insieme e non sottolineare le differenze.

Papa Francesco ha infine concluso con un messaggio parzialmente politico, sotto forma di elogio agli Stati che sono stati in grado di accogliere i profughi a partire dal governo italiano.