Costantino Girardengo ha una canzone a lui dedicata del cantautore romano Francesco De Gregori, composta da suo fratello Luigi Grechi. Ciclista professionista, fu il primo ‘Campionissimo’ nella storia del ciclismo italiano, con una lunghissima serie di successi. Nato a Novi Ligure il 18 marzo 1893, oggi avrebbe compiuto 130 anni. Morì a Cassano Spinola, in provincia di Alessandria, il 9 febbraio 1978, in seguito ad alcune complicazioni circolatorie insorte dopo la rottura del femore.

Costantino Girardengo: canzone, vita privata e successi

Costantino Girardengo, detto Costante, è il protagonista della celebre canzone Il bandito e il campione di Francesco De Gregori. Il brano, contenuto nell’omonimo album live del 1993, è ispirato appunto alla storia di Sante Pollastri (il bandito) e Girardengo (il campione), che la leggenda vuole amici d’infanzia, a cui la vita riserva destini molto diversi:

Due ragazzi del borgo cresciuti troppo in fretta
Un’unica passione per la bicicletta
Un incrocio di destini in una strana storia
Di cui nei giorni nostri si è persa la memoria…

Vai Girardengo, vai grande campione
Nessuno ti segue su quello stradone
Vai Girardengo, non si vede più Sante
è dietro a quella curva, è sempre più distante.

La presunta amicizia tra i due fece molto parlare all’epoca. Entrambi provenivano da famiglie povere e avevano la passione per la bicicletta. Il noto bandito Pollastri (soprannominato Pollastro) era sempre riuscito a sfuggire alla polizia e alla fine decise di rifugiarsi a Parigi. Incontrò il campione (di cui era sostenitore) nella capitale francese, in occasione di una Sei giorni, nel 1932. Un incontro di cui il campione parlò anche in tribunale, in occasione del processo contro Pollastri dopo la cattura. I fatti legati a queste vicende hanno dato vita anche a un libro, Il Campione e il bandito, di Marco Ventura. Oltre che alla miniserie RAI del 2010 La leggenda del bandito e del campione, con Beppe Fiorello nel ruolo di Pollastri e Simone Gandolfo in quello di Girardengo.

Biografia e successi

Quarto di sette figli, Girardengo iniziò a gareggiare giovanissimo, a 14 anni, affermandosi in varie gare per indipendenti. Diventato ciclista professionista quasi per caso nel 1912, a 19 anni, Costante Girardengo ha avuto una fortunata carriera lunga 24 anni. Disputò infatti 289 corse su strada, vincendone 131, e 965 su pista. Vinse due volte il Giro d’Italia (nel 1919 e nel 1923) e sei volte la Milano-Sanremo (nel 1918, 1921, 1923, 1925, 1926 e 1928), detenendo il record di vittorie nei campionati italiani su strada. Furono nove in totale, raggiunti consecutivamente. Tra i suoi successi anche la vittoria, per cinque volte, della Milano-Torino e altrettante del Giro dell’Emilia; per tre volte arrivò sul gradino più alto del podio del Giro di Lombardia e del Giro del Piemonte. Si ritirò dal ciclismo nel 1936, dopo l’ultima partecipazione al Giro d’Italia, poi vinto da Gino Bartali, più giovane di lui di 21 anni. Nel 1937 diventò quindi il primo commissario tecnico della Nazionale di ciclismo, guidando lo stesso Bartali. Mentre agli inizi degli anni Quaranta fondò, insieme ai figli, un’azienda di biciclette.

Girardengo sposò nel 1914 Agostina Priano. Due i figli della coppia: Ettore e Costante Luciano. Tutta la famiglia riposa nel cimitero di Cassano Spinola.

Una Milano-Sanremo 2023 in ricordo di Girardengo

Sabato 18 marzo la città di Novi Ligure festeggia i 130 anni di Costantino Girardengo, illustre concittadino. Quella di quest’anno è quindi una Milano-Sanremo diversa dal solito, dato che il tradizionale passaggio in città della Classicissima di primavera dà l’avvio agli appuntamenti dedicati al campione. All”omino di Novi’, come venne definito, è intitolato il Museo dei Campionissimi, insieme a Fausto Coppi.