18 marzo, Giornata di eventi a Milano in occasione della celebrazione delle Cinque Giornate e della Milano-Sanremo di ciclismo: occhi puntati sulla manifestazione in memoria di Davide “Dax” Cesare e sul presidio delle famiglie arcobaleno.
Partiamo dal corteo in memoria di Davide “Dax” Cesare, l’attivista del centro sociale Orso, ucciso il 16 marzo 2003 all’esterno di un bar dalla famiglia Morbi, simpatizzante di estrema destra. Al ricordo del militante si affianca anche la commemorazione dell’omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo “Iaio” Iannucci, due esponenti del Leoncavallo uccisi il 18 marzo del 1978.
A precedere il corteo odierno c’è stata una doppia anticipazione nella giornata di giovedì, tra Ticinese e Palmanova. In quest’ultimo caso gli antagonisti hanno occupato un complesso immobiliare in disuso srotolando uno striscione con la scritta “Nella notte ci guidano le stelle”, slogan ufficiale delle commemorazioni di quest’anno.
Eventi a Milano il 18 marzo: oltre a Dax e al sit-in Lgbtq anche le Cinque Giornate
Fortunatamente, gli eventi clou di sabato 18 marzo avverranno in due punti diversi della città di Milano benché quasi in contemporanea.
Il concentramento del corteo ‘Antifascismo è anticapitalismo’ si svolgerà a nord-est di Piazzale Loreto, tra via Padova e via Palmanova. L’iniziativa non è stata preavvisata alla Questura, poiché non autorizzata dal Comune, tuttavia il sindaco Sala si è detto tranquillo che gli organi competenti sapranno gestire la situazione. Quasi certa la presenza di frange da tutta Italia e anche dall’estero, con la Prefettura chiamata a un lavoro straordinario per evitare scene di guerriglia come quelle attuate dagli anarchici a Milano.
Inizierà invece alle 15 in Piazza della Scala la cosiddetta “rivolta delle biro”, ossia lo slogan che promuove il corteo arcobaleno presieduto dal popolo Lgbtq+ (in particolare da Sentinelli, Arcigay Milano e Famiglie Arcobaleno). L’obiettivo è mandare un messaggio chiaro e forte al Governo e alla Cassazione per chiedere il riconoscimento anagrafico dei figli di coppie omogenitoriali, dopo che la Consulta ha imposto lo stop ai sindaci alla firma presso le anagrafi.
Non ci saranno esponenti politici per volontà degli organizzatori. Le penne saranno alzate al cielo e daranno vita alla campagna “Disobbediamo’’, indetta affinché si possa creare un movimento di opinione contro un provvedimento ritenuto ingiusto. Il sindaco Giuseppe Sala ha definito “inaccettabile” la sentenza giuridica e intende farsi promotore di un dissenso da parte dei primi cittadini di tutta Italia. Complicato pensare che il Parlamento possa però approvare una legge specifica sul tema, alla luce dei dietrofront espressi in maniera più o meno lampante dall’attuale Esecutivo.