La Silicon Valley Bank (SVB), è la prima banca garantita dalla Fdic, a fallire. L’Istituto fino al 2022 vantava attività complessive per circa 209 miliardi di dollari e all’incirca 175,4 miliardi di depositi totali. Il crollo lampo mette in discussione l’intero mondo bancario e finanziario.
In sintesi il crollo della Silicon Valley Bank ci riporta al 2008-2009, tuttavia, il nesso riguarda i fondi “sovrani” particolarmente speculativi (fondi di criptovalute su scala globale), che hanno registrato degli ottimi successi nel momento di tassi d’interesse sotto i limiti standard o nulli, ma soprattutto, non hanno resistito all’aumento del valore del denaro, come si legge da Formiche.net.
Per questo, cercheremo di capire quali garanzie si attivano in presenza della liquidazione della banca.
Cosa succede se la tua banca fallisce nel 2023?
Sicuramente sapere che a cadere è la prima banca assicurata dalla Fdic crea non poca preoccupazione, per cui si cerca di capire se il rischio è quello dell’innesco di un circuito a catena che potrebbe coinvolgere altri istituti bancari.
Si cerca di correre ai ripari individuando le garanzie che si attivano quando fallisce una banca.
La prima domanda che si pongono i risparmiatori riguarda il nesso tra il fallimento della banca e la perdita dei propri risparmi. Come detto sopra, l’attuale situazione ci riporta al 2008 – 2009, sicuramente con prospettive diverse.
A ogni modo, non è la prima volta che sentiamo parlare del fallimento di una banca. In Italia i soldi dei risparmiatori sono assicurati dal Fondo interbancario fino alla soglia massima di 100.000 euro.
In sostanza, vengono attivate quelle misure di salvaguardia finanziarie, non conosciute (forse) da tutti i risparmiatori.
I risparmi vengono tutelati dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) che garantisce il rimborso del denaro depositato anche in presenza del fallimento di un istituto bancario. Ovviamente, non si parla del rimborso integrale, ma di un valore entro i limiti dettati dalla normativa vigente.
Se la banca fallisce perdo i soldi?
Come detto, tutte le banche italiane sono vincolate all’adesione del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.
In questo modo, se la banca fallisce, vengono attivate le tutele sui depositi bancari fino al valore massimo di 100mila euro.
Quali garanzie per il conto cointestato, se la banca viene messa in liquidazione?
In questo caso, la quota di denaro relativa al saldo viene rimborsata spartita per ogni intestatario nel limite della disponibilità garantita dal Fondo. Nell’ipotesi di molteplici depositi detenuti presso il medesimo istituto bancario, vengono rimborsati fino al limite massimo di 100 mila euro.
A ogni modo, il denaro dovrebbe essere rimborsato entro un tempo di sette giorni.
Le tutele del fondo vengono attivate per le persone fisiche, giuridiche, minori e così via. Vengono garantiti dal fondo anche gli istituti di credito online.
Cosa non garantisce il Fitd?
In presenza di fallimento dell’istituto di credito vengono tutelati i soldi fino al limite di 100 mila euro, la garanzia riguarda i depositi in conto, vincolati e non, libretti di risparmio, certificati di deposito e assegni circolari.
Non sono garantiti le obbligazioni e Repo, ovvero pronti contro termine.
Se ho 150 mila euro, quale importo mi garantisce il Fondo?
La normativa prevede il rimborso di un valore fino a 100 mila euro, per cui la parte eccedente non viene garantita. Ciò significa, che se ad esempio si dispone di 150 mila euro, vengono rimborsati fino a 100 mila, mentre per il credito residuo, ovvero 50.000 euro sarà registrato come quota nello stato passivo della liquidazione coatta amministrativa.
La vera questione riguarda un Fondo interbancario con una dote finanziari del valore di 3,3 miliardi insufficiente per tutelare i risparmiatori del crollo di una banca media. È possibile che in un futuro venga attivato un Fondo unico per garantire un piano finanziario Europeo.