Divieto di trasferta per i tifosi del Feyenoord in occasione del sfida di Europa League contro la Roma. Richiesta esplicita da parte del Sindaco di Roma Gualtieri al Ministro degli Interni Piantedosi dopo i fatti di Napoli e tenendo conto dei precedenti della tifoseria olandese nella Capitale. “Ho chiesto al ministro Piantedosi di valutare di lavorare a partire dall’ipotesi del divieto di trasferta per i tifosi del Feyenoord e quindi di avere un atteggiamento molto duro a tutela della città di Roma e del Paese, perché abbiamo già visto episodi di violenza molto gravi. Poi a maggior ragione per un momento così delicato per la città. Gli ho espresso la mia preoccupazione per questo incontro che avviene proprio alla vigilia dell’arrivo degli ispettori del BIE per l’EXPO di Roma, quindi c’è un’ulteriore ragione per avere particolare attenzione Ho trovato piena disponibilità da parte del ministro a fare gli interventi più appropriati”.
Se sportivamente il Feyenoord porta dolci ricordi ai tifosi giallorossi con la vittoria della Conference League a Tirana dello scorso anno, non si può dire la stessa cosa per quanto riguarda la città. Automatico riportare alla mente i fatti del febbraio 2015 quando i tifosi olandesi misero a soqquadro la Capitale tra rifiuti e monumenti danneggiati. Danni immani, alcuni irreversibili alle opere travolte dalla furia degli olandesi. Come certificato dalla sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali, ci furono circa 110 scalfiture e scheggiature con il caso emblematico della fontana della Barcaccia a Piazza di Spagna, opera di Pietro Bernini e suo figlio Gian Lorenzo.
Ad alimentare il timore di un nuovo devasto anche i commenti social dei tifosi orange. “Distruggeremo la vostra città“, scrivono gli hooligans di Rotterdam commentando il post con cui il club di Josè Mourinho ha annunciato l’esito del sorteggio di Nyon e il nuovo faccia a faccia. “Il Feyenoord ritrova una vecchia conoscenza e giocherà contro l’AS Roma“, scrivono ironicamente ancora gli olandesi su twitter postando una immagine dei danni fatti a piazza di Spagna.
“Dopo gli incidenti avvenuti a Napoli solo qualche giorno fa, l’auspicio è che il ministro Piantedosi studi un piano per gestire i tifosi del Feyenoord in arrivo nella Capitale in occasione del quarti di finale di Europa League che la squadra olandese giocherà contro la Roma. Nessuno dimentica quanto avvenuto nel 2015 con la tifoseria di Rotterdam alla fontana della Barcaccia, speriamo dunque che a Roma, attualmente ancora senza Prefetto, il Governo eviti nuovi episodi di guerriglia e devastazione. Il tempo per prevenire c’è, basta che qualcuno se ne occupi” ha commentato il consigliere regionale di Alleanza Verdi e Sinistra Claudio Marotta.
In attesa della decisione del Ministero degli Interni, Piantedosi aveva già avuto a che fare con la tifoseria del Feyenoord quando era ancora Prefetto di Roma. Fu proprio l’attuale ministro infatti a vietare la trasferta agli olandesi nello scorso settembre quando la squadra di Arne Slot ha affrontato la Lazio di Maurizio Sarri.
Tifoseria agitata
Volendo fare una sorta di storia in breve della tifoseria legata ai colori del Feyernoord, l’esito non è rassicurante: la “battaglia di Beverwijk” nel 1997 vide ultrà di Ajax e Feyenoord si diedero appuntamento su un’autostrada per organizzare una guerra che portò alla morte di un tifoso di Amsterdam. La matrice è nazista, con tanto di cori antisemiti usati ad esempio contro club come il Tottenham: nel 1974 per la finale di Coppa Uefa e nel 1983.
Nella storia assurda dei tifosi del Feyernoord anche una bomba artigianale lanciata contro i supporter dell’AZ Alkmaar, nel 1982. E il tragico epilogo degli scontri con il Twente: nel 1991 un supporter venne assassinato con una coltellata. Infine quelle giornate del 2015, a Roma che riportarono davanti agli occhi e nelle cronache la violenza del tifo olandese. E che oggi non pare sia da sottovalutare affatto.