Il cardinale Angelo Becciu, imputato nel processo in Vaticano per lo scandalo finanziario legato alla compravendita del Palazzo londinese in Sloane Avenue, nel corso di una dichiarazione spontanea (con la quale ha risposto al carteggio tra lui e il Papa depositato dal Promotore di Giustizia Diddi la scorsa settimana) ha sottolineato di non aver manipolato nessuno “tantomeno il papa”.

Processo Sloane Avenue, Becciu: “Accuse infondate”

Nella dichiarazione spontanea, Becciu ha respinto ogni accusa:

Per evitare che una ricostruzione incompleta e priva della necessaria contestualizzazione possa dar forma a strumentalizzazioni, vengo al carteggio in questione. Si era nei giorni, per me sconvolgenti, appena successivi alla formalizzazione delle accuse nei miei confronti, accuse che oggi come ieri respingo con forza, perché infondate, consapevole della mia assoluta innocenza. Ero, ancor più intensamente di oggi, prostrato da questa dolorosa prova e dal contatto con un mondo a me del tutto ignoto nei suoi freddi tecnicismi. Fermo, in me, l’assoluto proposito di non coinvolgere il Papa nella vicenda processuale, vi era, tuttavia, la necessità di provare due fatti effettivamente accaduti, che vedevo ricostruiti in modo completamente errato nell’atto di citazione a giudizio.

E prosegue:

Per questi fatti, segreti o comunque riservati, nessun altro, oltre il Papa, ne era dettagliatamente a conoscenza. Eccoli: Primo fatto: l’autorizzazione all’operazione umanitaria, connaturata da esigenze di segretezza tali da aver fatto apporre, all’origine, il segreto pontificio (dal quale il Santo Padre mi ha dispensato soltanto il 22 marzo 2022); 2) Secondo fatto: l’autorizzazione a sottoporre la proposta di acquisto del Palazzo di Sloane Avenue, avanzatami dall’on. Innocenzi Botti, al vaglio di P. Guerrero, allora Prefetto della SpE, e del Cardinal Parolin, Segretario di Stato. Erano i giorni in cui il Santo Padre era stato dimesso dall’Ospedale e Gli avevo chiesto udienza per confrontarmi in ordine all’esposizione delle due vicende che Lo coinvolgevano direttamente”.  

Poi racconta di una telefonata con il Papa, durante la quale il pontefice gli chiese di “mettere per iscritto quanto riteneva dovesse essere dichiarato per ricostruire la Verità”

I contenuti omessi nella lettera depositata dal cardinale

La lettera depositata dal cardinale contiene degli omissis e a tal proposito Becciu chiarisce:

Si tratta di indicazioni sensibili, concernenti l’operazione umanitaria, non strettamente necessarie ai fini processuali. Pertanto, ritengo opportuno, per sensibilità istituzionale e a tutela della Santa Sede, non diffonderle. E anche in ragione di quei contenuti omissati che avevo ritenuto di non rendere pubblica tale corrispondenza. Ne ho comunque una copia priva degli omissis, qualora il tribunale ritenesse di doverla quantomeno visionare o acquisire.

La dichiarazione spontanea si è così conclusa:

Questi, e non altri Signor Presidente, i reali accadimenti che determinarono il carteggio in parola, da me mai prodotto nel processo, nonostante le insistenze del Promotore, per la scrupolosa tutela del Santo Padre e della Sede Apostolica, che ho sempre cercato e cerco di proteggere con ogni mia residua energia. Spero che questi chiarimenti possano aiutare il Tribunale nella più equa ricostruzione della verità.