Costi gita scolastica: l’aumento del 20% riduce la partecipazione degli studenti. “E’ ripartita la macchina dei viaggi di istruzione fermatasi tre anni fa. Il tema, percepito anche dai normali cittadini per altre spese, riguarda sensibilmente anche l’aumento dei costi della scuola, più ali rispetto a tre anni fa – ha osservato Cristina Costarelli, presidente di ANP Lazio, ad Open Day, su Radio Cusano Campus – il liceo che dirigo e altre scuole hanno scelto di muoversi soltanto in Italia sia per abbattere i costi che per motivi didattici. L’Italia offre tanto, è poco conosciuta dai giovani, è stato unito l’utile al dilettevole, visto che i costi dei voli per spostarsi all’estero sono importanti”.
Costi gita scolastica, un alunno su due rinunciando perde una significativa opportunità di socializzare
Costi gita scolastica, un alunno su due rinuncia e perde una bella e importante occasione “sociale e relazionale, la prima reale occasione di distacco dalla famiglia, con un significativo valore di crescita. L’idea che qualcuno se ne debba privare dispiace – ha aggiunto Costarelli – la scuola per aiutare chi non ce la fa può attivare dei fondi di solidarietà, dare un supporto dove ci sono situazioni critiche. Anche se, nonostante gli aiuti, spesso c’è chi resta fuori. Non dimentichiamo, infine, che è anche un discorso di dignità: alcune famiglie che non se la sentono di ammetterlo di avere un problema economico”.
Soluzioni alternative
Se è vero che organizzare il viaggio di istruzione vuol dire favorire la socialità tra gli studenti ed esperienze didattiche destinate a rimanere impresse nella memoria, è anche vero che “le scuole organizzano comunque uscite giornaliere, col treno, verso città facilmente raggiungibili in poco tempo. Certo, il viaggio d’istruzione consente di trascorrere la notte fuori casa, per questo ha un valore diverso – si è congedata Costarelli – motivo per cui si potrebbe pensare anche a qualche fondo di supporto regionale. Sappiamo che la regione nel garantire il diritto allo studio concede i buoni scuola, oppure gli operatori turistici potrebbero proporre tariffe più basse ed economiche. Quest’anno, con la ripartenza, potrebbe essere un momento in cui ci si guarda intorno, magari il prossimo anno si potrebbe rimisurare tutto in una dimensione più accessibile. Da Nord a Sud, riemergono i vari fattori di varianza, siamo un Paese a due velocità, in alcune regioni gli studenti sono più partecipi e i viaggi d’istruzione vengono organizzati anche all’estero, in realtà più periferiche è più complicato anche a causa del problema dei trasporti. Chi vive in un piccolo paese dovrebbe raggiungere l’aeroporto, aggiungere costi ad altri costi”.