DORMIRE BENE BENEFICI – Gli esperti sostengono sempre che la qualità del sonno sia legata a svariate patologie: dall’obesità al diabete, dal cancro alla demenza, fino alle malattie cardiovascolari.
Un buon sonno può salvarci la vita, indipendentemente dal fatto di svegliarsi riposati al mattino, che è sempre una cosa salutare.
Dormire bene benefici. La pandemia ci ha devastati
In occasione della Giornata mondiale del sonno, che si celebra oggi venerdì 17 marzo 2023, uno dei messaggi che gli esperti lanciano riguarda proprio la qualità del sonno. Secondo numerosissime evidenze scientifiche, molte malattie, come il cancro e il diabete, l’obesità, la demenza e i problemi cardiovascolari, così come la depressione, possono essere schivate se di dorme bene. L’importanza del sonno è assodata nel tempo, ma troppo spesso questo viene trascurato.
L’Associazione Italiana per la Medicina del Sonno stima che in Italia ci siano circa 12 milioni di persone con disturbi del sonno. La pandemia del resto, non ha fatto altro che peggiorare le cose. “Coronosomnia” è il termine indicato per descrivere l’impatto che il Covid-19 ha avuto sul sonno. La specifica parola sta a indicare sia i disturbi del sonno che si sono manifestati a causa dell’infezione, sia quelli associati allo stress di vivere un periodo così difficile e complicato.
All’AGI, la neurologa Arianna Di Stadio, docente all’Università di Catania e ricercatrice onoraria presso il Laboratorio di Neuroinfiammazione UCL Queen Square Neurology di Londra, ha spiegato: “Sappiamo che l’infezione da Covid ha causato nei pazienti che ne erano affetti delle alterazioni del sonno. Nella maggior parte dei casi, i sintomi più comuni erano sonno interrotto e difficoltà di addormentarsi. Nella maggior parte dei casi questi sintomi erano riconducibili alle difficoltà respiratorie e alla tosse, purtroppo però in alcuni casi questi disturbi sono rimasti anche dopo l’infezione“. Secondo quanto stimato, il Long Covid può colpire fino al 40% dei pazienti affetti. La sindrome post-infezione infatti colpisce 63 milioni di persone in tutto il mondo.
Benefici del sonno sul cervello. Perché è importante dormire almeno 8 ore
Di Stadio ha affermato: “Uno studio statunitense pubblicato sul Journal of Medical Internet Research ha evidenziato che questi pazienti hanno una riduzione della durata e della profondità del sonno. In uno studio pubblicato sul British Medical Journal of Neurology, invece, è stato evidenziato che le alterazioni avevano origine dal cervello“.
Tali evidenze, fanno emergere come i sintomi del Long Covid, compresi i disturbi del sonno causati dal persistere dell’infiammazione, agiscono a livello del cervello, e questa viene definita neuroinfiammazione.
Proprio per questo motivo, gli esperti ribadiscono di dover intervenire tempestivamente sulla questione per risolvere i disturbi del sonno e migliorarne la qualità. Riuscire nell’intento, potrebbe avere numerose ricadute positive. La conclusione di uno studio recentemente condotto dall’Università di Harvard è che, soddisfare determinati requisiti di “buon sonno“, riduce le probabilità di morte precoce.
Cosa bisogna fare? L’elisir di lunga vita imporrebbe di dormire da 7 a 8 ore a notte. È consentito avere qualche difficoltà ad addormentarsi, ma non più di due notti a settimana. L’utilizzo di farmaci per il sonno è sconsigliato e al risveglio ci si dovrebbe sentire riposati almeno cinque giorni alla settimana. Il sonno è un fattore centrale nel nostro star bene durante la quotidianità, ma anche nel lungo tempo.
Le dimostrazioni sugli animali
La rivista ‘Acta Neuripathologica Communications‘ ha riportato un recente studio dove viene dimostrata per la prima volta la correlazione tra un cattivo sonno e l’Alzheimer. Il lavoro è frutto della collaborazione tra il Centro di Medicina del Sonno dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino e il Neuroscience Insitute of Cavalieri Ottolenghi, che ha esaminato l’effetto di un sonno disturbato in topi geneticamente predisposti alla deposizione di beta-amiloide.
La sola frammentazione del sonno ottenuta inducendo brevi risvegli senza modificare il tempo totale del sonno, per un periodo di un mese (che corrisponde in modo approssimativo a tre anni di vita dell’uomo), compromette il funzionamento del sistema linfatico e fa aumentare il deposito della proteina beta-amiloide. Per di più, agisce in modo irreversibile le funzioni cognitive dell’animale anche se giovane.
Ancora, il sonno rappresenta un predatore importante del benessere cardiovascolare. Lo dimostra uno studio pubblicato sul Journal of American Health, del Brigham and Women’s Hospital, del Beth Israel Deaconess Medical Center, della Harvard Medical School e della Northwestern University.
Secondo l’indagine, schemi di sonno irregolari, eccessiva sonnolenza durante il giorno, apnea notturna e altri disturbi simili, possono aumentare il rischio di esiti cardiovascolari negativi.
L’assenza di sonno regolare non sono danneggia il benessere mentale e fisico di in individuo, ma influisce anche nei legami tra le persone e persino il sentimento altruistico di un’intera nazione. A rivelarlo è uno studio condotto da scienziati dell’Università della California (UC), a Berkeley, che sottolinea come la mancanza di sonno riduce la nostra disposizione ad aiutare gli altri.
La notizia positiva è che oggi ci sono tante soluzioni volte a migliorare il sonno. La Di Stadio rassicura: “Per fortuna, è possibile fare delle diagnosi accurate grazie a questionari specifici e alla polisonnografia che permette di studiare approfonditamente la causa dei disturbi del sonno. Attualmente ci sono degli integratori molto validi per aiutare il sonno. È quindi importante non trascurare il problema“.