Riforma fiscale 2023, ecco tutto ciò che c’è da sapere su aliquote, bonus, Irpef, Irap e le ultime novità che attendono la legge delega dopo il via libera nel Consiglio dei ministri di ieri, 16 marzo. È partito ufficialmente il percorso che dovrà portare, nei prossimi due anni, a riscrivere tutto il sistema tributario con l’obiettivo di arrivare alla flat tax per tutti, anche per i lavoratori dipendenti, oltre a quelli autonomi. Per l’Irpef si riducono le aliquote, che passano da quattro a tre, ma cambieranno anche i meccanismi di riduzione delle imposte mediante la detrazione delle spese fiscali che il governo giudica in numero troppo elevato. Tra le novità, c’è anche la nuova zona di no tax area: quella di chi lavora alle dipendenze sarà uguale a quella dei pensionati, pari a 8.500 euro all’anno. La riforma fiscale porta novità anche sull’Ires, l’imposta sui redditi pagata dalle imprese: nei prossimi due anni chi dovesse reinvestire gli utili per far crescere la propria società, avrà un bonus consistente nel taglio di 9 punti percentuali sulla tassazione dovuta. Ecco tutti i punti della riforma.

Riforma fiscale 2023, tutto ciò che c’è da sapere su aliquote, bonus, Irpef, Irap e ultime novità

La riforma fiscale approvata nella giornata di ieri nel Consiglio dei ministri porta a una riduzione delle aliquote dell’Ipef: si passa da quattro a tre fino ad arrivare alla flat tax incrementale per tutti, anche per i contribuenti che lavorano con contratto alle dipendenze. La revisione della tassazione voluta da Giorgia Meloni tenderà, dunque, a ridurre la pressione del Fisco e a semplificare il meccanismo delle imposte mediante l’equità orizzontale. A tal proposito, il governo provvederà a una revisione delle spese fiscali che, al giorno d’oggi, comprendono circa 600 voci. Troppe secondo il governo che stima una sottrazione di gettito fiscale per 165 miliardi di euro. A tal proposito, si procederà a una razionalizzazione delle tipologie di spesa ammesse a detrazione e deduzione fiscale. Dalla riduzione delle spese fiscali saranno escluse, infatti, le detrazioni sulle spese sanitarie, per la scuola e università e sugli interessi passivi sui mutui per l’acquisto della prima abitazione. Ancora, non rientreranno nei tagli le spese sostenute per i contributi a favore dei lavoratori domestici (colf e badanti): dette spese seguiranno un meccanismo di deduzione forfettaria per scaglioni di reddito: al momento, si ipotizza il 4% di deduzione per i redditi più bassi, il 3% per quelli medi e il 2% per quelli alti.

Le novità Ires, Iva e il percorso legislativo della legge delega sulle tasse

Tra le novità della riforma fiscale c’è l’addito all’Irap per le società di persone, di professionisti e per gli studi associati, ma verrà applicata una sovraimposta (da calcolare sulla base imponibile della stessa Ires) per finanziare le spese sanitarie. Allo stesso modo, l’Iva subirà una razionalizzazione delle aliquote e dei panieri, con il probabile azzeramento sui prodotti per bambini e un sistema di semplificazioni e rimborsi più razionale e veloce a favore delle imprese e dei cittadini. Le imprese soggette all’Irap avranno una riduzione se non dovessero distribuire utili e investire nella crescita societaria: in particolare, chi investe in beni innovativi e lavoro qualificato nei due anni successivi, avrà un bonus pari a 9 punti percentuali di taglio dell’imposta. Nel testo di riforma fiscale non compaiono le norme relative ai tributi locali, che arriveranno in un successivo provvedimento ad hoc. Sarà il Parlamento a riscriverle. Dopo l’approvazione nel Consiglio dei ministri di ieri, il testo della legge delega approderà in Parlamento per concludere l’iter legislativo entro la fine del prossimo mese di maggio, in tempi rapidi quali quelli indicati dal governo. Più prudentemente, la riforma fiscale passerà prima della pausa estiva, dal momento che dovrà incassare l’ok del Senato e della Camera. Con la pubblicazione del provvedimento nella Gazzetta Ufficiale, si dovrà passare alla fase successiva – ovvero quella dell’attuazione – nella quale il governo dovrà emanare i decreti attuativi nei quali saranno elencate tutte le aliquote Irpef e Ires, le riduzioni sull’Iva e gli altri meccanismi che cambieranno faccia al Fisco.