Ha dell’incredibile, la vicenda che ha coinvolto una donna di Brisighella, in provincia di Ravenna, e il suo bambino, venuto alla luce sulle scale di casa mentre i suoi genitori ricevevano al telefono le indicazioni necessarie da Romagna Soccorso. Stando a quanto riportato dal Resto del Carlino, la coppia si era messa in contatto con il 118 poco prima; ma il parto sarebbe stato talmente veloce che, una volta arrivati sul posto, i soccorritori si sarebbero trovati davanti il bimbo già nato. La donna e il neonato, giudicati in perfette condizioni di salute, sarebbero poi stati portati all’ospedale di Faenza per le pratiche post partum.

Bimbo nasce sulle scale di casa grazie alle indicazioni telefoniche dei sanitari del 118 ai genitori

Aveva fretta di nascere, il bimbo venuto al mondo l’altro ieri mattina a Brisighella, in provincia di Ravenna. Tanto che i genitori non avrebbero fatto in tempo a raggiungere l’ospedale. La mamma, una donna poco più che trentenne, avrebbe partorito sulle scale di casa con l’aiuto del compagno, grazie alle indicazioni fornitegli telefonicamente dai sanitari del 118. Una telefonata che era partita poco prima, attorno alle 8.50 del mattino. “L’ambulanza si è immediatamente messa in viaggio” – ha spiegato al Resto del Carlino Marco Vitali, coordinatore di Romagna Soccorso, che assicura gli interventi di soccorso in emergenza dei Comuni che fanno parte dell’Ausl Romagna -, ma quando è arrivata sul posto, undici minuti dopo, il bambino – un maschio in perfetta salute – era già nato”. Un successo reso possibile grazie al sangue freddo dei genitori e all’esperienza degli operatori intervenuti a distanza.

È stato un lavoro d’equipe, volto in primis a tranquillizzare i genitori, e in secondo luogo a dare tutte le indicazioni del caso, ad esempio su come comportarsi non appena la testa del bambino fosse emersa. È importante anticipare ai genitori quello che avverrà nelle varie fasi del parto, in modo da fare sì che non si trovino mai impreparati. Come prima cosa abbiamo chiesto al padre alcuni dettagli sull’ultima ecografia eseguita, per avere la certezza che il parto potesse avere luogo in maniera naturale”, ha spiegato Vitali, che ha poi specificato: “Siamo pronti a gestire anche nascite più complesse. Se ad esempio si fosse trattato di un parto podalico (cioè se il bambino, al momento della nascita, avesse presentato per primi i piedi e non la testa, ndr) avremmo consigliato alla madre di trattenere il più possibile la pulsione a spingere, in modo da rallentare le operazioni e consentire all’ambulanza di arrivare sul posto. In questo caso non ce n’è stato bisogno: il parto è stato rapidissimo”.

In un primo momento, lo staff sanitario di turno avrebbe vagliato la possibilità di far nascere il bimbo in videochiamata per poter valutare in prima persona l’evolvere della situazione e assistere in modo più diretto la coppia. Ma non ce ne sarebbe stato il tempo. Una volta giunti sul posto, i medici avrebbero poi constatato le perfette condizioni di salute di madre e figlio. Tutte le pratiche post partum, come il taglio del cordone ombelicale, sarebbero invece state eseguite presso il vicino ospedale di Faenza. “Qualunque cittadino, anche del tutto a digiuno di conoscenze mediche, se assistito da un sanitario può essere fondamentale nel salvare le vita ad una persona. Ovviamente tutte le pratiche chirurgiche sono riservate agli specialisti: teniamo conto che chiunque, in Romagna, può essere raggiunto da uno dei nostri mezzi e portato in un ospedale o in un pronto soccorso in 15 o 18 minuti”, ha concluso Vitale, ricordando anche l’importanza di fornire servizi come semplici videochiamate ai cittadini in caso di emergenza.