Dopo l’approvazione del decreto relativo alla progettazione e realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina da parte del Consiglio dei ministri, particolarmente voluto da Matteo Salvini, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture del governo Meloni ha fatto sapere questa mattina che entro l’estate del 2024 è intenzionato a dare il via ai lavori. Secondo Carlo Calenda, intervenuto nella stessa trasmissione, “sarà il solito slogan che rimarrà lettera morta”. Berlusconi ha invece parlato di un “progetto concreto”. “È un’altra promessa agli italiani che siamo finalmente in grado di mantenere”, ha dichiarato.

Ponte sullo Stretto di Messina Salvini: le dichiarazioni del ministro dopo l’approvazione del decreto in Cdm

“Il Ponte nasce come norma del dicembre 1971, c’era Aldo Moro ministro degli Esteri, è già costato svariate centinaia di milioni di euro agli italiani, tra progetti, ritardi, fallimenti, cause. Io adesso, entro il 31 luglio 2024, da cronoprogramma, ho intenzione di far approvare il progetto esecutivo e di partire con i lavori entro l’estate 2024”. Ad affermarlo è il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, ospite questa mattina della trasmissione Radio Anch’io di Rai Radio 1. Le sue dichiarazioni arrivano all’indomani dell’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, di un decreto che prevede l’immediato riavvio del percorso di progettazione e realizzazione dell’opera, attraverso la rifondazione della Società Stretto di Messina, costituita per legge nel 1981 perché si occupasse della gestione di un collegamento stabile tra la Sicilia e “il Continente”.

“I costi li stiamo aggiornando, ieri in Consiglio dei ministri abbiamo approvato il ritorno in vita di una società che si chiama Stretto di Messina, che da 9 scenderà a 5 componenti, affiancata da 9 massimi esperti tra rettori universitari e ingegneri di fama mondiale, che dovrà aggiornare i costi del 2011 al 2023”, ha affermato ancora Salvini. E ha aggiunto: “Le stime minori comportano per la sola Sicilia un aumento di ricchezza tra i 5 e i 6 miliardi di euro all’anno per maggiori velocità”. In concreto, si ripartirà quindi da un progetto definito nel 2011, che verrà adeguato alle nuove norme tecniche, di sicurezza e ambientali. Un risultato che Salvini ha definito “storico”.

Quanto alle critiche sollevate dal leader di Azione Carlo Calenda che, agli stessi microfoni, aveva rimarcato poco prima il fatto che in Sicilia non ci fossero nemmeno le strade, Salvini ha replicato: “Non stiamo parlando del Terzo mondo, sarò in Sicilia la settimana prossima, a Taormina, a inaugurare i lavori per la galleria della nuova ferrovia tra Catania e Messina, abbiamo appena stanziato 2 miliardi per il collegamento veloce tra Palermo e Catania, due ore in tutto, e stiamo intervenendo con Anas per dighe e strade”. “Siamo qua da 4 mesi, non può arrivare Calenda dicendo: non serve il Ponte che l’Italia attende da 50 anni perché in 4 mesi non hanno finito strade e ferrovie”, ha concluso.

La reazione di Silvio Berlusconi

Tra le prime reazioni riguardanti il nuovo decreto, non si è fatta attendere quella di Silvio Berlusconi. Per il leader di Forza Italia si tratta di un “progetto concreto, che rappresenta l’idea di futuro che abbiamo sempre voluto”. “Già 20 anni fa con il mio governo avevamo pronto il progetto – ha fatto sapere il politico -, un’opera strategica che si sarebbe realizzata se la sinistra non fosse intervenuta con la politica dei no. Questa volta non ci fermeranno. Sarà un ponte che collegherà la Sicilia non solo alla Calabria, ma anche all’Italia e all’Europa intera: con il nuovo collegamento si metterà in moto un volano per l’economia siciliana che garantirà occupazione a più di centomila persone e la Sicilia potrà così diventare una base per la logistica dei trasporti internazionali in arrivo dal Mediterraneo. È un’altra promessa agli italiani che siamo finalmente in grado di mantenere”.