Nessuna delle parti vuole lo scontro e, finora, un vero e proprio scontro non c’è stato. Ma col passare dei mesi, tra Italia e Ue, sta emergendo un portafoglio di conti aperti che, dal Mes al pacchetto del Green Deal fino al ai balneari, rischia di segnare i rapporti tra Bruxelles e Roma da qui alle prossime Europee. Il rischio, con l’avvicinarsi del voto del 2024, è infatti la polarizzazione dello scontro. Ed è proprio questo che vuole Fratelli d’Italia. La strategia di Giorgia Meloni sarà a due punte: da un lato utilizzare il partito contro Bruxelles per tenere alto il consenso nel paese dall’altro lato abbassare i toni e mostrarsi responsabili quando ci sarà da parlare al nome del governo. Questo è quello che raccontano i fedelissimi della premier. La mancata ratifica del Mes ovviamente fa parte in pieno di questa strategia e verrà usato per alzare il prezzo con Bruxelles sulle partite che stanno veramente a cuore a Giorgia Meloni a cominciare da quella degli immigrati e ol PNRR.
Insomma, alla fine il Mes verrà ratificato, su questo non c’è dubbio, spiega senza se e senza ma un big di centrodestra. Il punto però è che Giorgia Meloni vuole farlo pesare perché niente si fa per niente in Europa. “Finché il Mes non sarà ratificato noi avremo un formidabile strumento di pressione per far valere le nostre le nostre ragioni in Europa” dicono in transatlantico i più vicini alla leader. Non a caso, proprio per tentare di sminare il terreno la Commissione Ue ha intenzione di mettere in cassaforte i principali dossier già entro l’anno. Partendo da Net Zero, ovvero il piano industriale con cui Ursula von der Leyen mira a produrre entro il 2030 sul suolo europeo il 40% della tecnologia pulita usata nel Vecchio continente.