Incidente Piccole Dolomiti. Ha perso la vita un giovane presso Vaio dell’acqua, Catena delle Tre Croci. Resta ferita la sua compagna di escursione e la notizia fa il giro d’Italia in poche ore. E’ accaduto nel primo pomeriggio di oggi, giovedì 16 marzo, tra le montagne del Vicentino. Insieme scopriamo tutti i dettagli e le dinamiche di questo brutto incidente che ha lasciato il segno con la notizia della tragedia.
Incidente Piccole Dolomiti: come è successo
Stando alle prime ricostruzioni di quanto successo, i due stavano percorrendo uno dei canaloni della zona e sono caduti.
Lui non ce l’ha fatta: è morto a seguito delle ferite, dopo un volo tra i 50 e i 100 metri. E’ stata la compagna (25enne di Piovene Rocchette) a far scattare l’allarme, condotta a valle dal Soccorso alpino. E’ stata in seguito ricoverata presso il pronto soccorso dell’ospedale di Vicenza.
Dopo la partenza dal Rifugio Battisti alla Gazza, entrambi stavano risalendo verso la cima del Monte Zevola.
La zona era senza dubbio dal terreno critico, poco agevole da percorrere. La neve dura, le conseguenze delle forti raffiche di vento che si sono verificate ieri evidenti e la pioggia più recente ha sicuramente peggiorato la situazione e le condizioni del territorio.
Sono scivolati tutti e due, ruzzolando giù per circa un centinaio di metri, esattamente all’altezza della strettoia in cui il Vaio Battisti si interseca con il Vaio dell’acqua. Un incontrollabile passo falso, una mossa sbagliata per cadere nella trappola. Un incidente che si è presto rivelato una tragedia per tutti e due i ragazzi.
Le segnalazioni e i soccorsi
Intorno alle ore 13, sono scattate le segnalazioni da parte di due persone nei pressi dell’area interessata all’incidente.
I testimoni hanno sentito le urla e presto hanno avvertito il pericolo. Hanno raggiunto sul posto i due ragazzi. Sono in poco tempo arrivati altri rinforzi per il soccorso: i sanitari, il tecnico di elisoccorso dell’elicottero di Verona emergenza che si è recato il più presto possibile al Rifugio per imbarcare una squadra del Soccorso alpino di Recoaro-Valdagno pronta a dare il suo supporto.
La situazione peggiore per i primi istanti è stata difficile da gestire, soprattutto per il giovane ragazzo, in condizioni gravissime, per cui si è dovuto procedere con manovre di rianimazione profonde da medico ed infermiere, senza però raggiungere esiti positivi.
Per quanto riguarda le condizioni della ragazza, è stata stabilizzata nei primi attimi poiché politraumatizzata, (con diverse lesioni a causa dell’incidente).
E’ stata in seguito portata via in barella dalla eliambulanza attraverso un verricello e condotta in ospedale.
L’elicottero si è infine occupato di tornare nel Vaio, riportando la salma del ragazzo al Rifugio e i vari soccorritori accorsi sul posto.
Tragedia Piccole Dolomiti: dove è successo
La tragedia ha come sfondo le piccole Dolomiti, un breve gruppo montuoso che appartiene alle Prealpi vicentine e che è situato tra le province di Vicenza, Trento e Verona.
In particolare, le due vittime della tragedia che si è consumata oggi sono partiti dal Rifugio Battisti alla Gazza, un rifugio che si trova nel cuore delle montagne, situato, in particolare, nella provincia di Vicenza: da qui, i due giovani sarebbero arrivati fino al monte Zevola, al Vajo dell’Acqua. Questo è quello che -almeno- si è riuscito a ricavare dalle prime indiscrezioni.
Il monte Zevola (1.976 m) è il più alto della Catena delle Tre Croci e, dalla sua cima, si ha una vista panoramica particolarmente apprezzata: sono molti, infatti, i turisti che, proprio come i due giovani travolti dalla disgrazia, hanno seguito il loro stesso percorso, a partire dal Rifugio Battisti alla Gazza (1265 m), per osservare lo splendido paesaggio, che comprende le Dolomiti, l’Altopiano d’Asiago, la pianura veneta, il basso Lago di Garda, il Monte Baldo, l’Adamello, la Lessinia, il Gruppo del Carega, fino a comprendere anche il Pasubio.
Il nome Vajo dell’Acqua deriva dalla sorgente che sgorgava alla sua base. Attualmente, per la salita, si trova un ampio canalone, che sale su una pendenza di 45 gradi e circa ad un terzo della salita si stringe tra due paretine, con un aumento della pendenza stessa. Oltrepassata questa strozzatura, il canale si allarga nuovamente e la pendenza rimane costante, fino all’arrivo sulla cima.