Morta Bice Biagi, una delle tre figlie di Enzo Biagi. A renderlo noto è l’associazione Articolo 21 della quale Bice Biagi ne aveva assunto il ruolo di garante. La giornalista e scrittrice è morta nella mattinata di oggi, 16 marzo, all’età di 75 anni a Milano. Originaria di Bologna, Bice ha sempre sostenuto il padre nella lotta contro l’editto bulgaro di Silvio Berlusconi che si abbatté contro di lui, Michele Santoro e il comico Daniele Luttazzi. Nella dichiarazione, Berlusconi denunciò quello che, a suo dire, era stato un uso criminoso delle televisione di Stato da parte dei giornalisti. I funerali di Bice Biagi si terranno sabato prossimo, 18 marzo, a Pianaccio, paesino di 22 abitanti del comune di Lizzano in Belvedere, sull’Appennino tosco-emiliano, in provincia di Bologna, nel cui cimitero riposa anche Enzo Biagi. Secondo quanto scrive Articolo 21, il luogo dei funerali e della sepoltura sono una precisa volontà di Bice Biagi.
Morta Bice Biagi, figlia di Enzo: ecco cosa raccontava del padre
È morta questa mattina Bice Biagi, figlia del giornalista Enzo, giornalista anche lei e scrittrice, amica e garante di Articolo 21 che ne ha dato notizia. “Forte e volitiva, ironica e franca, Bice è sempre stata accanto al padre nella lotta contro l’editto bulgaro di Berlusconi che si abbatté su di lui, Luttazzi e Santoro il 18 aprile 2002, quando era alla Rai” si legge su Articolo 21. La dichiarazione originale di Silvio Berlusconi fu: “L’uso che Biagi… Come si chiama quell’altro? Santoro… Ma l’altro? Luttazzi, hanno fatto della televisione pubblica, pagata coi soldi di tutti, è un uso criminoso. E io credo che sia un preciso dovere da parte della nuova dirigenza di non permettere più che questo avvenga”. Le opposizioni accolsero la dichiarazioni come un’intrusione del governo rispetto alle decisioni del nuovo Consiglio di amministrazione della Rai che si era insediato, con l’obiettivo di allontanare dalla rete di Stato i giornalisti – tra i quali i tre citati – accusati di “manifesta partigianeria”. Delle tre figlie, Bice Biagi era l’unica ad aver seguito le orme del padre. In una trasmissione di Tv 2000, ha raccontato la sua vita accanto a Enzo Biagi come un'”avventura irripetibile”. “È stato un padre poco presente, non c’era mai, soprattutto quando eravamo piccole – aveva detto Bice Biagi – Ma quando c’era faceva sentire molto la sua autorevolezza e la sua presenza. È stato un padre severo. Lui chiedeva molto a se stesso e quindi chiedeva molto anche a noi. Non aveva delle ambizioni per le sue figlie, però diceva ‘Quando fate una cosa dovete farla bene’ – aveva spiegato – Il senso del dovere era un fardello pesante, soprattutto per la mia generazione, perché quando mi diceva ‘Tu devi essere come un uomo, devi lavorare, devi essere indipendente’, io avrei preferito tante volte sentirmi più una donna e non importarmene di essere indipendente. Devo dire che la vita – aveva concluso Bice Biagi – aveva dato ragione a lui e sono molto contenta di questo. Come nonno ha concesso di tutto ai suoi nipoti. A casa dei nonni si poteva fare qualunque cosa”.
Chi era la giornalista e scrittrice?
Nata il 5 maggi 1947 a Bologna, Bice Biagi è stata direttrice di Insieme, Intimità e Novella 2000 prima di diventare vicedirettrice di Oggi. Nel 2007 ha lavorato con Enzo Biagi nella redazione della trasmissione televisiva Rt Rotocalco Televisivo. Nel 2008 ha pubblicato un libro dedicato al padre, In viaggio con mio padre, edito da Rizzoli. “Ha sempre avuto come impegno la difesa dei diritti delle donne e come baluardo di riferimento la Costituzione”, si legge ancora su Articolo 21. Da sempre sostenitrice delle battaglie liberali, Bice Biagi ha studiato Lettere presso l’Università Statale di Milano. “Ho imparato da mio padre che, a rendere ‘davvero libera’ una donna, era soprattutto il lavoro. Su tale principio ho basato la mia attività di giornalista e quella personale» diceva di sé – si legge ancora – Dall’attentato di Piazza Fontana fino alla rivoluzione culturale del ‘68 e agli anni ’70 Bice Biagi è stata testimone dei profondi cambiamenti del mondo e della società da protagonista, raccontandoli”.