Gli anni d’oro della Canzone Francese, tra il 1940 e il 1970, sono stati un periodo magico della musica. Con un’opera omnia, li racconta per Gremese Editore il musicista Giangilberto Monti e il giornalista Vito Vita in un libro che riesce a racchiudere interviste in esclusiva, numeri e materiale inedito e un viaggio completo indietro nel tempo. Le ragioni che hanno portato i due autori a creare una “Bibbia” di questo genere le ha raccontate Monti in diretta a “Bagheera”, condotta tutti i giorni dal lunedì al venerdì in pieno drive-time dal cantautore Bussoletti e il sabato nell’edizione serale dalle 20 alle 22 per il “Bagheera Saturday Night Show”. Ecco i passaggi più importanti della loro chiacchierata.
Gli anni d’oro della canzone francese, le chicche
“Non tutti sanno che la canzone “Comme d’habitude” di Claude François, che con il testo riscritto da Paul Anka sarebbe poi diventata “My Way”, la celeberrima signature song di Frank Sinatra che quasi tutti nel mondo immaginano che sia la canzone statunitense del secolo… E in Italia non ha funzionato diversamente. Fabrizio De André e tutta la “scuola genovese” molto devono all’estro creativo di Brel e di Brassens.”
Sul senso del libro
“Con questo libro volevamo ripercorrere il trentennio aureo della canzone francese del Novecento attraverso le carriere dei suoi protagonisti assoluti: Édith Piaf, Johnny Hallyday, Juliette Gréco, Charles Trenet, Serge Gainsbourg, Dalida, Charles Aznavour e molti altri che insieme a loro hanno variamente incarnato – e diffuso nel mondo – il gusto e lo spirito inconfondibili della grande chanson popolare. Ognuno di loro lo abbiamo presentato ai lettori in un racconto biografico denso di dettagli e valorizzato da numerose foto: esibizioni, copertine di dischi, immagini promozionali, fugaci scampoli di vita privata. Così, artista dopo artista, queste pagine tracciano l’ampio orizzonte di una musica che per decenni non solo ha sedotto il pubblico francese e quello di tutto il mondo, ma ha ispirato altresì una pletora di autori e cantanti stranieri.”
Gli anni d’oro della canzone, il presente
“Da Edith Piaf a Carla Bruni? Non sono solo io a sostenere che le cose stiano andando in malora. Sono un cantautore e suono da così tanti anni che ho potuto ascoltare con le mie orecchie l’impoverimento culturale della musica italiana e internazionale. Credo che sia sufficiente guardare gli ultimi festival di Sanremo e chi l’ha vinto per comprenderlo da soli. Mi godo un passato dove la qualità dei testi era davvero intensa.”
Sulla metodologia di lavoro
“Ci tengo a precisare, senza voler fare troppe polemiche, che questo è un libro e non Wikipedia. Non si tratta di testi appiccicaticci senza nessun controllo delle fonti ma di un lavoro complesso e duro in cui io e Vito siamo andati a cercare materiale comprovato e di qualità impegnandoci a mettere tutto insieme con una logica e, spero, anche con una piacevolezza di fondo. Diciamo che è il nostro lascito artistico su un periodo bellissimo della musica a cui in molti devono tanto.”
Sui tempi di scrittura
“Quanto ci abbiamo messo a scrivere “Gli anni d’oro della canzone francese”? Non vorrei rispondere in modo preciso. Però posso dire che abbiamo impiegato davvero buona parte di questi anni e delle nostre energie. Ci sembrava doveroso regalare questo viaggio a chiunque avesse nostalgia di quelle melodie e ai giovani l’opportunità di conoscere le origini del pop e del cantautorato moderno.”
Ecco il link del podcast dell’intera intervista di Giangilberto Monti sugli anni d’oro della canzone francese:
https://www.radiocusanocampus.it/it/giangilberto-monti-gli-anni-doro-della-canzone-francese
Ecco la copertina de “Gli anni d’oro della canzone francese” di Giangilberto Monti e Vito Vita: