Ja Morant chiede scusa in una intervista rilasciata ad Espn. Parole sincere per il giocatore dei Memphis Grizzlies che nelle ultime settimane si è lasciato andare a comportamenti totalmente fuori luogo che sono culminati con una squalifica di otto turni. Ha spiegato il suo punto di vista e sottolineato di aver capito quale sia stato il suo errore promettendo di compiere tutti i passi necessari per evitare che accada di nuovo.

La condotta di Ja è stata irresponsabile, sconsiderata e potenzialmente molto pericolosa. Ha anche gravi conseguenze dato il suo enorme seguito e influenza, in particolare tra i giovani fan che lo ammirano. Ha espresso sincera contrizione e rimorso per il suo comportamento. Ja mi ha anche chiarito che ha imparato da questo incidente e che comprende che i suoi obblighi e le sue responsabilità nei confronti dei Memphis Grizzlies e della più ampia comunità NBA si estendono ben oltre il suo gioco in campo” ha spiegato il commisioner NBA Adam Silver.

Dopo la chiacchierata, era arrivato l’annuncio della sospensione per otto partite con il rientro previsto per la sfida contro i Dallas Mavericks del prossimo 20 marzo. Inoltre, dalle indagini è stato rilevato che l’arma da fuoco della diretta Instagram non appartiene a Morant, non l’ha portata in viaggio con la squadra e dentro la discoteca, e l’ha esibita per un periodo breve nel video. Questo si aggiunge a quanto già comunicato dalle autorità del Colorado che non avevano trovato sufficienti indizi per incriminarlo.

Ja Morant chiede scusa

Sinceramente, mi sento come se ci fossimo messi in questa situazione con i nostri errori del passato ed è giusto che ci concentriamo e cerchiamo di essere più intelligenti e responsabili, ritenendoci a vicenda responsabili di tutto. Mi sembra che in passato non sapessimo cosa fosse in gioco. E adesso, finalmente avendo avuto il tempo di realizzare tutto, avendo trascorso del tempo da solo, mi rendo conto di questo” ha esordito parlando del suo entourage.

Un mea culpa per scacciare i fantasmi in vista del finale di stagione: “Mi rendo conto di quello che ho da perdere, e per noi come gruppo, di quello che abbiamo da perdere. Si tratta praticamente di essere più responsabili, più intelligenti e di stare alla larga da tutte le cattive decisioni. È stato positivo l’incontro con Silver. Ovviamente, mi ha detto alcune cose in cui devo migliorare, ma soprattutto ha mostrato il suo sostegno nei miei confronti. Ho accettato questo, e ho anche inviato le mie scuse a tutti: alla lega, a me stesso, ai miei compagni di squadra, alla mia famiglia per aver portato quella negatività su di noi con una cattiva decisione”.

Il giocatore ha mostrato un volto provato durante l’intervista senza sottrarsi alle proprie responsabilità: “Non è quello che sono. Non approvo qualsiasi tipo di violenza, ma prendo piena responsabilità delle mie azioni. Ho commesso un grave errore. Posso vedere l’immagine che ho dipinto su di me con i miei recenti errori. Ma in futuro, mostrerò a tutti chi è veramente Ja, di che pasta sono fatto e cambierò questa narrazione che tutti hanno ricevuto da questa vicenda. Lo strip club l’ho usato come una fuga, cosa che non avrei dovuto fare. Sono una persona totalmente diversa da quella che è stata mostrata dai media. Questo è il mio compito ora. Ecco perché ho preso quel tempo lontano, per diventare un Ja migliore, in modo che tutti possano vedere chi è veramente Ja e cosa rappresenta”.

Qualche sassolino dalla scarpa però se lo toglie: “La maggior parte delle cose che sono accadute in passato, ovviamente, le ho causate io essendo lì. Ma la maggior parte degli incidenti che hai visto di recente, sono menzogne. Non posso parlare troppo di quelle situazioni perché tutte sono sigillate. Non vedo l’ora di poter finalmente dire la verità. Ma quello che posso dire è che, come ho detto prima, nessuna di quelle cose rappresenta il mio carattere. Sono molto legato alla mia famiglia. Mi prendo sempre cura della mia famiglia. Quindi, era solo una questione di verificare la sicurezza della mia famiglia. Una volta che ho accertato che la mia famiglia era al sicuro, ho lasciato la scena”.

Potrà tornare in campo il 20 marzo contro Dallas visto il termine della squalifica, ma l’ultima parola spetterà a coach Jenkins: “Mi sento bene mentalmente come non mi sentivo da molti anni da quando sono entrato veramente nella lega. Sono in uno spazio in cui mi sento molto a mio agio. Ho preso questi giorni per imparare come essere lì per me stesso e imparare modi diversi per gestire lo stress in modo. Ho anche messo la mia squadra in una posizione difficile non potendo essere sul campo per decisioni che ho preso. Mi pento di tutto questo. Non vedo l’ora di tornare sul campo, sapendo quale sia la mia punizione. Accetto ciò, e sento di meritare quella punizione per i miei errori e ciò che ho fatto. Ma quando tornerò lì, sarò pronto a giocare e pronto a lottare per un anello”.