Gianni Infantino resta al comando della FIFA per altri quattro anni. Il dirigente italosvizzero di 52 anni, unico candidato, è stato confermato alla presidenza in occasione del 73esimo Congresso della FIFA che si sta tenendo a Kigali, in Ruanda, e resterà quindi in carica fino al 2027.

Vi avevamo promesso i Mondiali migliori di sempre e lo abbiamo fatto, vi avevamo promesso che avremmo aumentato i ricavi della Fifa, che l’avremmo resa più trasparente, che avremmo riguadagnato la fiducia degli sponsor. Ci eravamo prefissati di raggiungere quota 6,4 miliardi di dollari: siamo arrivati a 7,5 e non si raggiungono queste cifre se non sei un’organizzazione solida e forte, in cui tutti credono. Quello che vi abbiamo promesso era di continuare a lavorare con onestà, per proteggere il calcio, le nostre Federazioni, i nostri tifosi di tutto il mondo. Il calcio è simbolo di gioia, felicità, pace, il calcio unisce il mondo. E ci sono tante cose che non vediamo l’ora di fare: siamo qui per organizzare competizioni e far crescere il calcio. Sento dire che c’è troppo calcio ma nella maggior parte del mondo non è così e quando si vede la passione per il calcio, bisogna fare qualcosa: la Fifa Arab Cup, per esempio, è stata un successo incredibile” ha spiegato Infantino dopo lo scrutinio.

Gianni Infantino alla FIFA

Diventato Presidente della Fifa nel 2016 dopo che le accuse di corruzione mosse a Seppe Blatter e Michel Platini che lasciarono vacante l’incarico. Portò a termine il triennio che mancava per presentarsi come candidato dove rimase in sella al massimo organo calcistico mondiale dove è stato nuovamente confermato. Il suo intento è ripresentarsi il 2027 per guidare la Fifa fino al 2031 ma lo statuto prevede ormai un tetto di tre mandati, Infantino ha già dichiarato a metà dicembre di essere “ancora al suo primo“, poiché quello del periodo 2016-2019 non conta in quanto incompleto.

Segretario generale della Uefa tra il 2009 e il 2016, parla sei lingue, moglie libanese e 5 figli. Difensore dei discriminati come successo in risposta alle critiche sulle violazioni dei diritti umani durante il mondiale in Qatar, disse di sentirsi “arabo, africano, gay, disabile, come un lavoratore migrante”, perché “discriminato” da bambino italiano nel Vallese svizzero. In termini di governance, l’ultimo suo mandato è stato caratterizzato da una vasta riforma dei trasferimenti come la creazione di una licenza di agente e le limitazioni delle commissioni, dall’istituzione del congedo di maternità per i giocatori professionisti, nonché da regole più severe nella procedura disciplinare per le vittime di violenza sessuale.

Un cammino costellato da polemiche ma, soprattutto, da risultati economici e sportivi. La scelta del mondiale 2022 in Qatar ha scatenato infinite questioni tra la scelta di inserirlo durante la stagione e le vittime registrate per la costruzione degli impianti, i numeri finali però hanno dato ragione ad Infantino con una Coppa del Mondo che è piaciuta agli spettatori. “Ripristinare l’immagine della Fifa” e “rendere il calcio veramente globale” sono frasi che ripete spesso, atteggiandosi a garante dell’integrità nel calcio.

Quanto al bilancio finanziario, le casse della Fifa non sono mai state così piene: +18% di entrate e +45% delle riserve nel quadriennio 2019-’22 rispetto al precedente. Quindi più denaro da distribuire come sussidi a confederazioni e federazioni. La Fifa dà a Trinidad e Tobago, Saint-Kitts-and-Nevis, Bermuda e Papua-Nuova Guinea lo stesso ammontare che al Brasile e ognuna di queste federazioni ha un voto in Congresso. Infantino sottolinea volentieri la propria immagine di integrità, in contrasto con l’era Blatter.

Il Presidente della Fifa Gianni Infantino porta avanti i suoi programmi. Travolto dalle proteste, ha dovuto accantonare il progetto del Mondiale ogni due anni, ma è riuscito ad aumentare il numero delle squadre da 32 a 48 dalla prossima edizione nel 2026 ospitata da Stati Uniti, Messico e Canada, ed è stato fra i più grandi sostenitori del calcio femminile. Non è riuscito invece a mettere in pratica il Mondiale per Club a 24 squadre, ha però rilanciato lo scorso dicembre un progetto di un torneo estivo con 32 partecipanti dal 2025.